NAPOLI – In piena zona rossa Napoli ripiomba nella fai da di camorra. Da Est a Ovest della città, i cartelli criminali provano a espandersi, a prendersi fette di territorio, facendo fuori i rivali più deboli e scomodi con stese, sparatorie e omicidi.

Una vera e propria strategia del terrore in territori periferici sempre più ghetto e meno città.

La droga, le estorsioni e il contrabbando di sigarette i principali interessi in gioco. Piazza calda nelle ultime ore quella di Ponticelli dove gli ex alleati dei Sarno hanno deciso di espandersi.

In meno di cinque giorni due agguati tra la folla e nei rioni residenziali che hanno portato a un omicidio e a due feriti gravi.

Sabato notte l’agguato ai danni di Giulio Fiorentino ucciso dai killer e il ferimento di Vincenzo Di Costanzo.

Ieri pomeriggio un nuovo agguato, ferito gravemente Ciro Cotugno 47 anni.

L’uomo agli arresti domiciliari è stato raggiunto nella sua abitazione in via San Michele. I killer hanno esploso numerosi proiettili.

Soccorso dal 118, è stato trasportato al Cardarelli dove è stato sottoposto a un delicato intervento.

Nella notte tra il 17 ed il 18 marzo, sempre a Ponticelli è stata fatta esplodere una bomba carta nei cassonetti dei rifiuti tra via Luigi Crisconio e vico Lepre, a pochi passi dall’ospedale Villa Betania. Sullo sfondo l’ombra del racket.

E mentre la camorra spara, ammazza e piazza bombe, polizia e carabinieri continuano incessante la lotta sul territorio con arresti e sequestri.

Ieri ennesimo sequestro di droga e 6 arresti. Gli inquirenti hanno accertato l’esistenza di un gruppo criminale di ultima generazione organizzato e dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti nel rione De Gasperi.

Le cose non vanno bene nemmeno nella zona occidentale di Napoli. Tra Fuorigrotta e Soccavo dopo l’omicidio eccellente di Antonio Volpe.

L’uomo è stato definito dagli inquirenti “eminenza grigia del quartiere” ago della bilancia di una pax criminale oramai saltata. Una certezza per polizia e carabinieri e per la Procura che hanno alzato il livello d’allerta nella zona Ovest.

Ieri ennesimo sequestro di droga nella zona del Rione Traiano divenuto negli ultimi mesi piazza di spaccio di riferimento a Napoli dopo Scampia.

“Gli attentati verificatisi negli ultimi giorni nella periferia orientale di Napoli non lasciano spazi a dubbi od incertezze: lo Stato deve far sentire subito la sua presenza in maniera massiccia e risolutiva”. Inizia così la nota rilasciata alla stampa dal Coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia a Napoli.

“Dopo anni d’incuria e degrado, humus naturale per l’antistato, voluto programmato e messo in opera da chi amministra quel territorio da sempre, nelle ultime ore si è arrivati al paradosso che nonostante ci troviamo in zona rossa, utile solo a distruggere quel poco di economia sana che ancora resiste, la Camorra emergente ha messo in atto una guerra del terrore che coinvolge non solo gli esponenti dei vari clan in lotta ma anche cittadini onesti che non si sentono più al sicuro nemmeno in casa propria”.

“Infatti dopo la morte di un ventenne e la gambizzazione di un altro ad inizio settimana, nella giornata di ieri si è arrivati all’assurdo.

Nella notte del 18 marzo esplodeva una bomba in Via Luigi Crisconio, danneggiando auto ed abitazioni, nel mentre sul territorio di Ponticelli arrivavano alcune volanti delle forze dell’ordine mandate da Napoli si consumava un nuovo attentato che vedeva coinvolto, sempre nel pomeriggio di ieri, un 47 enne attualmente in prognosi riservata al Cardarelli di Napoli.

Tali azioni sono il frutto di anni di mala amministrazione messa in opera dal Centro sinistra cittadino che ha visto tale quartiere solo come un bacino elettorale incurante dei bisogni di sicurezza e controllo che un quartiere di frontiera necessita”.

“Fratelli d’Italia chiede un intervento urgente del Ministro dell’Interno affinchè convogli su Ponticelli maggiori forze dell’Ordine e chiede al Sindaco di Napoli di ripristinare il Comando di Polizia Municipale soppresso inspiegabilmente alcuni anni fa affermando, di fatto, la resa delle istituzioni di fronte alla Criminalità organizzata”.

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