Napoli, Quartieri Spagnoli: svelata nuova segnaletica per il rilancio turistico (VIDEO)

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    NAPOLI – Dalle chiese antiche ai palazzi storici, dalle edicole votive fino all’arte contemporanea, i Quartieri Spagnoli di Napoli nascondono un vero e proprio tesoro. Per orientarsi al meglio nel Cuore di Napoli, la Fondazione FOQUS con la Cooperativa Liberetà e la partecipazione di enti, associazioni, istituzioni – dall’Ambasciata di Spagna in Italia alla II Municipalità, dalla Sovrintendenza a Invitalia – ha realizzato un complesso sistema di segnaletica urbana installato in tutto il reticolo storico dei Quartieri e lungo gli assi di via Toledo e Corso Vittorio Emanuele, con l’obiettivo di stimolare una diversa conoscenza del quartiere, più approfondita e intrinseca, che vada ben oltre il luogo comune o un’idea preconcetta.

    È un invito esplicito, rivolto a turisti ma anche ai napoletani, ad attraversarlo e a soffermarsi tra i tanti luoghi d’interesse artistico culturale, architettonico, storico, religioso, sociale e culturale spesso poco noti. Lo strumento proposto è un “sistema di orientamento integrato” composto da supporti di segnaletica pedonale, una mappa cartacea in tre lingue e da settembre un’applicazione digitale wayfinding oriented.

    Il progetto si è fondato su una prima e fondamentale fase di mappatura e attenta lettura delle emergenze presenti nel quartiere ad ogni livello, dalla toponomastica alle edicole sacre, dalla street art fino al censimento dei “luoghi di comunità”, affidata alla curatela di Angelo Esposito (Associazione Hermes), supervisionato e integrato dalla Sovrintendenza di Napoli, realizzata con il supporto di diverse realtà e associazioni presenti sul territorio.

    Elemento centrale del sistema di orientamento è la mappa tematica, una visualizzazione planimetrica del quartiere, il cui disegno è stato affidato ai designer Massimo Colombo e Enrica D’Aguanno, docenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

    La mappa, dall’originale design, porta in evidenza tutti i principali luoghi d’interesse divisi in categorie: chiese, palazzi, patrimonio storico spagnolo, edicole sacre, arte, luoghi di comunità. Ciascuna categoria è divisa per colore e i luoghi d’interesse sono facilmente identificabili con l’aiuto di una legenda.

    Ai luoghi d’interesse sono associate schede descrittive e una georeferenziazione, affinché il contenuto sia fruibile attraverso un’app appositamente realizzata dalla società PushApp, sui sistemi di Apple e Google, a settembre disponibili al pubblico per il download.

    Il risultato è una mappa ad alta leggibilità, i cui colori tematici aiutano a decifrare meglio la posizione dei luoghi nell’ordinato reticolo ortogonale del nucleo originario dei Quartieri Spagnoli. Le mappe generali installate lungo le strade sono declinate in diversi formati e orientamenti, a seconda della posizione in cui sono installate: di grandi dimensioni in Via Toledo, nei pressi della metro, e più ridotte in piazza Duca d’Aosta e lungo il Corso Vittorio Emanuele, vero e proprio margine fisico superiore del quartiere.

    Il sistema di segnaletica urbana si completa con il posizionamento di alcune paline all’interno dei Quartieri, in corrispondenza dei luoghi di maggiore interesse culturale, di cui riportano la descrizione della storia o delle caratteristiche che rendono significativo quel luogo. Il tutto in tre lingue: italiano, spagnolo e inglese

    Non vengono suggeriti percorsi predefiniti al visitatore, che viene invitato invece alla libera esplorazione. Che sia un abitante, un turista, un cittadino o un lavoratore, ognuno avrà dunque a disposizione tre diversi strumenti per l’esplorazione del quartiere, che potrà integrare a seconda delle proprie attitudini: passeggiare liberamente utilizzando solo la segnaletica fisica o integrarla con la mappa cartacea dei Quartieri Spagnoli (in questi giorni disponibile presso FOQUS o le attività di ristorazione del Quartiere – di cui la mappa offre informazioni ed elenco, a favore di chi voglia fermarsi a pranzo o a cena tra i suoi vicoli) o, da settembre, utilizzare l’app per ricevere notifiche sui contenuti geolocalizzati e visualizzarne la posizione sulla mappa.

    “I Quartieri offrono al turista e al cittadino straordinarie testimonianze della loro storia e del loro presente, forse non conosciute come meriterebbero. Abbiamo voluto dedicare ai Quartieri Spagnoli l’impegno e le risorse nostre e di molti enti per raccontarne meglio il patrimonio, che è una ricchezza dell’intera città”, ha dichiarato Renato Quaglia, direttore della Fondazione FOQUS.

    “Proponiamo al pubblico da anni, insieme a corsi sui più svariati temi, anche passeggiate per conoscere la storia dei Quartieri. Partecipare alla realizzazione di questo progetto, che rende oggi leggibili da tutti i monumenti, le storie, i palazzi e i beni conservati nel Cuore di Napoli, era una conseguenza inevitabile del nostro impegno quotidiano nei Quartieri”, ha dichiarato Ornella Furfaro, Presidente della Cooperativa Liberetà, co-promotore dell’intero programma.

    “Abbiamo sperimentato per i Quartieri Spagnoli un complesso progetto grafico e di segnaletica urbana, che si configura come un “sistema di orientamento integrato”, analogo a quelli applicati nelle principali capitali europee, composto da supporti di segnaletica pedonale, un’applicazione digitale wayfinding oriented e una mappa cartacea in tre lingue. Una sfida che consente finalmente al visitatore di orientarsi tra i vicoli, comprendendo quanto offra questa parte di città spesso non adeguatamente valorizzata per quanto racchiude e offre a chi sappia guardarla con curiosità priva di preconcetti” ha dichiarato l’architetto Massimo Colombo, con Enrica D’Aguanno responsabile della restituzione grafica e realizzativa del sistema segnaletico.

    I risultati del progetto sono stati inaugurati alla presenza del Presidente della II Municipalità Francesco Chirico, di esponenti istituzionali della rappresentanza spagnola a Napoli come l’Addetto culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia Ion de la Riva Guzman, il Console di Spagna a Napoli Carlos Maldonado Valcàrcel, il direttore dell’Istituto Cervantes Ferràn Ferrando Melia, l’architetto spagnolo Alvaro Soto.

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