NAPOLI – Nell’Ateneo di via Petrarca, diretto dai Padri Gesuiti, cresce l’attesa per la visita del Santo Padre, che domani tornerà a Napoli per parlare de “La teologia dopo Veritatis Gaudium nel contesto del Mediterraneo”. La visita sarà privata.
Mille i partecipanti ai lavori, duecento i giornalisti accreditati, ogni particolare curato al dettaglio a cominciare dalla distribuzione di ombrelli, cappelli ed acqua per ovviare al caldo.
In attesa del Papa, i seminaristi utilizzeranno l’arte per spiegare i contenuti del convegno: nella cartella di ogni partecipante, sono state incluse tre foto simbolo di un pontificato che ha fatto dell’accoglienza e dell’apertura all’altro un punto centrale. La prima è quella del Papa che mostra il disegno di un bimbo del campo profughi di Lesbo.
Ha preso il via oggi, nella sede della Sezione San Luigi della Pontificia Facoltà teologica dell’Italia meridionale, il Convegno su “La teologia dopo Veritatis Gaudium nel contesto del Mediterraneo” al quale, venerdì 21, seconda giornata di lavori, prenderà parte, con un suo intervento, Papa Francesco.
Cresce l’attesa e fervono gli ultimi preparativi nel piazzale antistante l’Ateneo napoletano di via Petrarca 115, dov’è stato allestito il palco e si sta provvedendo a sistemare i 650 posti a sedere, destinati a studenti e docenti delle Facoltà teologica. Altri 500 partecipanti seguiranno il convegno all’interno, nell’aula magna o in altre aule messe a disposizione e attrezzate con alcuni monitor.
Inoltre, si sta completando la sistemazione della sala stampa e delle postazioni per gli operatori video e i fotografi. A seguire l’evento saranno 200 tra giornalisti, fotografi e operatori televisivi.
La Rai che, alle 11.45, manderà in onda su Raiuno la diretta dell’evento, commentato da Padre Federico Lombardi.
La visita nè all’Ateneo diretto dai Padri Gesuiti, polo di formazione che non ha mai interrotto, nella fase organizzativa, la quotidiana vita accademica.
Sono proseguiti, in questi mesi e fino agli ultimi giorni, lezioni, esami, seminari, convegno, eventi culturali di cui è lasciata traccia nelle locandine affisse alle bacheche dei corridoi.
Il 21 saranno presenti al convegno anche Carmela Pagano, Prefetto di Napoli, Vincenzo De Luca, Presidente della Regione, e Luigi De Magistris, sindaco del capoluogo campano, che, a conferma del fatto che l’incontro sia riservato, parteciperanno in forma privata e senza alcun seguito. I napoletani faranno comunque sentire il proprio affetto al Pontefice anche attraverso una serie di doni, che il Papa benedirà: alle opere artigianali si uniscono alcuni volumi dedicati a temi centrali nel magistero del Santo Padre.
Il Papa, dopo l’atterraggio dell’elicottero al Parco Virgiliano, proseguirà in automobile per la Facoltà, dove giungerà intorno alle 9. In attesa dell’arrivo del Santo Padre, gli studenti della Facoltà spiegheranno i contenuti del convegno, ma anche il grande spirito di accoglienza di Napoli e la sua apertura al mondo, attraverso l’arte figurativa e la letteratura, proponendo alcune testimonianze video.
Inoltre, nelle cartelle distribuite ai partecipanti, saranno inserite tre fotografie di grande valore simbolico che raffigurano la simbolica porta santa di Lampedusa, piantata nella sabbia e posta proprio sul mare; l’immagine di Papa Francesco che, nel viaggio di ritorno dall’isola di Lesbo, il 16 aprile 2016, mostra ai giornalisti il disegno di un bimbo rifugiato, donatogli dal piccolo durante la visita al campo profughi dell’isola greca (raffigura cinque bambini caduti in acqua mentre il loro barcone va a picco e finanche il sole piange);
Papa Francesco e il grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb nel momento in cui firmano, il 4 febbraio 2019, il “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”. Sono tra le immagini più emblematiche del pontificato. Ogni aspetto, anche sotto il lato pratico, è stato curato nel dettaglio.
Il palco, per esempio, è stato montato in maniera tale da non danneggiare gli alberi e le siepi mentre una meticolosa operazione di incastro e il calcolo dell’orientamento solare ha permesso di assicurare un’adeguata ombreggiatura per il Pontefice e i relatori. In particolare la struttura è stata roteata leggermente rispetto all’asse della platea. Inoltre, sempre per ovviare al caldo, ai partecipanti saranno distribuiti ombrelli bianchi e gialli, i colori del Vaticano, con il logo del convegno, cappelli e bottiglie d’acqua.
Nei due giorni di convegno si alterneranno gli interventi di docenti italiani e stranieri, non solo cattolici, ma anche ebrei e musulmani. Nella prima giornata di domani, gli studiosi, della Facoltà teologica meridionale, oltre che di altre università, analizzeranno il contesto del Mediterraneo.
Dopo l’introduzione di Ambrogio Bongiovanni dell’Università Urbaniana, Valerio Petrarca, docente della Federico II, e Carmelo Torcivia, docente della Sezione San Luigi, approfondiranno il tema delle migrazioni.
Subito dopo, il gesuita Secondo Bongiovanni e Giorgio Marcello, che insegna presso l’Università della Calabria, parleranno di interculturalità. Seguiranno gli interventi di Giuseppina De Simone e Donatella Abignente, docenti della Facoltà, che si soffermeranno su “Il dialogo nel contesto del Mediterraneo”. Fabrizio Mandreoli, della Facoltà teologica dell’Emilia Romagna, risponderà al quesito su quale teologia possa essere possibile nel contesto del Mediterraneo e, infine, un altro docente dell’Ateneo di Posillipo, Emilio Salvatore, trarrà le conclusioni della prima giornata di lavori.
Venerdì 21 giugno, invece, alla presenza del Papa, l’introduzione della giornata dedicata alle “Proposte”, conseguenza dell’analisi del contesto, tratta il giorno prima, sarà affidata al Padre gesuita Pino Di Luccio, decano della Facoltà.
Seguiranno due interventi su “L’arte come luogo di incontro e di dialogo”. Prenderanno la parola due docenti della Facoltà: Jean-Paul Hernandez e Giorgio Agnisola. Uno degli aspetti centrali del convegno sarà il dialogo con le altre religioni, argomento su cui relazionerà Sihem Djebbi, che insegna scienze politiche e relazioni internazioni alla Sezione San Luigi, ma anche all’università di Siene e in Francia, alla Sorbona e a Sciences Po Paris, l’istituto di studi politici di Parigi.
Parlerà tra l’altro di “soft-power religioso”, di islam moderato e di promozione del dialogo interreligioso portato avanti, negli ultimi quindici anni, da alcuni Stati arabi e istituzioni, in particolare dal Marocco e dagli Emirati Arabi Uniti nonché dall’Università religiosa Al Azhar in Egitto. Sempre di dialogo, ma da una prospettiva diversa, parlerà Meir Bar Asher, invece, docente si studi islamici all’Università ebraica di Gerusalemme, che nella sua riflessione partirà da una sura del Corano: “Nessuna coercizione nella fede”.
Il relatore ricorderà come, nel corso della storia dell’Islam, è esistito un atteggiamento di tolleranza verso l’altro e di dialogo, che si rende evidente dalla lettura di alcuni passi del Corano, ma anche degli ḥadīth, la tradizione orale attribuita al Profeta Muḥammad. Subito dopo, il gesuita Francisco Ramirez Fueyo, dell’Universidad Pontificia Comillas di Madrid, relazionerà sul tema “Il discernimento come metodo di risoluzione delle tensioni antitetiche” mentre i docenti della Sezione San Luigi, Sergio Tanzarella e Anna Carfora proporranno testimonianze e proposte concrete.
Alle 12, il convegno sarà concluso da Papa Francesco con la relazione su “La teologia dopo Veritatis Gaudium nel contesto del Mediterraneo”, costituzione apostolica firmata dal Santo Padre nel 2017, diffusa all’inizio del 2018, in cui, sin dal proemio, il Pontefice chiede ai teologi e agli studiosi delle università e delle facoltà ecclesiastiche di dare alla Chiesa gli strumenti per dare risposte concrete all’uomo di oggi rispetto alle grandi trasformazioni del mondo. La teologia non è più distinta, in maniera netta dalla pastorale, ma vi si pone al servizio.