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Napoli

Stupro San Giorgio a Cremano: la ragazza ha mentito! Liberato il terzo ragazzo accusato

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SAN GIORGIO A CREMANO – Il presunto stupro non sarebbe più tale e quest’oggi il Tribunale del Riesame di Napoli ha disposto la scarcerazione di Raffaele Borrelli, il terzo dei giovani coinvolti nel nella presunta violenza ai danni della 24enne di Portici (Napoli) nel vano ascensore della stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano del quale sono accusati anche Alessandro Sbrescia e Antonio Cozzolino, anche loro scarcerati dal Riesame nelle scorse settimane.

A far propendere per la scarcerazione dei tre presunti violentatori le telecamere della Circumvesuviana analizzate con meticolosità fotogramma dopo fotogramma dai giudici

Secondo il Riesame, non emerge alcun particolare della «brutale e animalesca violenza» denunciata dalla ragazza che a quanto si apprende soffrirebbe di una personalità bipolare, alle prese da anni con un difficile rapporto con la sfera sessuale, indicata come «bugiarda patologica» per la tendenza a mentire attestata anche dalla sua cartella clinica.

Secondo le analisi delle immagini, la ragazza non avrebbe subito violenza ma sarebbe entrata senza nessuna costrizione nel vano ascensore. Una completa e totale assenza di violenza anche all’uscita della donna dal vano ascensore. Secondo quanto dicono i giudici la ragazza era normale negli attegiamenti nessun turbamento nè ansia. Il che fa presumere a un rapporto che a quanto si percepisce sia stato “voluto”.

C’è adesso attesa per le motivazioni ufficiali che il Collegio renderà note entro 30 giorni dalle decisioni del Tribunale.

“Restiamo in attesa di conoscere le motivazioni che hanno spinto il Tribunale del Riesame a scarcerare i tre accusati dello stupro di San Giorgio a Cremano. In ogni caso si tratta della revoca della misura cautelare. La decisione del Riesame non proscioglie i tre, che dovranno affrontare il processo. Riponiamo massima fiducia nel lavoro dei giudici. Qualora la loro colpevolezza dovesse essere confermata in sede processuale auspichiamo la massima severità dinanzi ad un reato tanto odioso e inumano”.

Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. “Ora – prosegue Borrelli – bisogna fare attenzione a non mistificare la realtà. Troppo spesso, in questi casi, la vittima viene trasformata in carnefice. Torniamo a sottolineare che le scarcerazioni non hanno nulla a che vedere con la colpevolezza o l’innocenza degli imputati. Troppo spesso, in questi casi, l’opinione pubblica si lascia trascinare in valutazioni affrettate. Ricordiamo cosa accadde a Pimonte dove la comunità isolò la vittima, schierandosi a fianco degli stupratori.

Addirittura il sindaco definì l’episodio ‘una ragazzata’. Sarà il processo a fare giustizia e verificare la colpevolezza dei tre, gravati, secondo le ricostruzioni di stampa, da un grave quadro indiziario. Qualora dovessero essere condannati sarà sacrosanta una pena esemplare che sia da monito: nessuno ha il diritto di rovinare la vita di una donna”.

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