BENEVENTO – Nella suggestiva cornice di Castelpagano, fiorente cittadina in provincia di Benevento, incastonata nell’Alto Tammaro ai confini con la regione Molise, è tornato in scena il fungo porcino con la rinomata sagra giunta quest’anno alla 26° edizione. Un connubio incredibile di enogastronomia, cultura, tradizioni e folklore, Castelpagano si ripropone al turismo di massa con una dieci giorni alla riscoperta non solo delle prelibatezze del sottobosco, ma anche e soprattutto di un territorio unico e incontaminato, dove la natura riesce ancora d’essere madre incontrastata. Un paio di weekend, dunque, all’insegna del gusto e del divertimento con protagonista indiscusso il porcino presentato in ricette classiche e moderne.
Già si tirano le somme di un primo weekend andato ben oltre le aspettative con tantissima gente che ha invaso il borgo ed ha goduto delle meraviglie del paese. Ma non è finita qui: ad attendervi tra gli appuntamenti gastronomici più interessanti, che accompagnano la sagra da diversi anni, l’aperifungo nella splendida piazzetta Case della Terra. Immersi in un’atmosfera confortevole e rilassante si potranno degustare hamburger di marchigiana e varie stuzzicherie proposte in “street food”.
I partecipanti alla Sagra del Fungo Porcino di Castelpagano, oltre al protagonista indiscusso della manifestazione, avranno l’opportunità di scoprire e gustare altri prodotti tipici della zona dell’Alto Tammaro, che arricchiscono ulteriormente l’esperienza gastronomica e culturale dell’evento. Fiore all’occhiello è il progetto del “Maialino nero a metà”, finanziato dal Gal Alto Tammaro-Titerno una vera e propria fusione di tipicità e incremento della produttività nel rispetto della biodiversità, del benessere dell’animale, del controllo qualità valorizzando i processi tradizionali di stagionatura del prosciutto e dei salumi.
Ma non solo, a Castelpagano sono previste anche le Streghe con lo spettacolo coreografico Struscio di Streghe a cura dell’Associazione Terre Magiche Sannite, che accompagnerà l’evento gastronomico in una delle serate settembrine. Un’unione non casuale che ha come obiettivo quello di ricordare come la comunità sappia custodire con orgoglio il proprio passato, facendolo rivivere nel presente.
L’evento di castelpaganese di fine estate diventa così un’occasione per degustare ottimi prodotti tipici, ma anche riscoprire leggende e racconti popolari che appartengono alla storia del Sannio e di tutto il Paese, dando vita ad un’esperienza sensoriale e culturale unica e inimitabile. “Sono veramente soddisfatto – commenta il sindaco Giuseppe Bozzuto – di questo primo weekend di sagra, anche perché non ci aspettavamo tanta gente che ovviamente si è concentrata nei due giorni clou del fine settimana”.
Il primo cittadino ha poi sottolineato: “La nostra offerta è variegata e mira a far conoscere il territorio, le sue tradizioni e anche ovviamente le sue prelibatezze”. “Quest’anno tra le novità dello ‘struscio di streghe’ e del pregiato ‘nero a metà’, la nostra idea è quella di internazionalizzare Castelpagano nel vero senso della parola, giocandoci le carte della tipicità, sostenibilità ed eccellenza delle varie filiere coinvolte” – ha poi concluso il sindaco Bozzuto.