Giorgio-Calabrese

NAPOLI – La cucina in real time entra anche nelle aule universitarie. Non si può parlare di Dieta Mediterranea e di sapori senza poi dimostrare al momento quanto può essere semplice cucinare cibi saporiti restando in forma.L’esperto di alimentazione tra i più noti del Paese, medico nutrizionista, divulgatore scientifico e giornalista pubblicista, Giorgio Calabrese

, è stato ospite alla Sun nell’ambito del ciclo di incontri “Oltre le due Culture. I Dialoghi della Sun”, con una lezione dal titolo “Dieta Mediterranea Salute e Bontà”, il 24 febbraio, nella Sala Conferenze, a Napoli.Calabrese deve la sua notorietà, oltre che alle pubblicazioni e collaborazioni con quotidiani e riviste, alla partecipazione come dietologo e nutrizionista in molte popolari trasmissioni televisive della Rai, tra queste Lineablu, Porta a Porta, Unomattina, In famiglia, Medicina 33, TG2 Salute.Insieme a Calabrese c’era anche il famoso chef campano Giuseppe Daddio, con cui ha scritto il suo ultimo libro sulla Dieta Mediterranea. Lo chef ha cucinato al momento, per una dimostrazione in real time, un piatto tra quelli più rappresentativi.“La dieta mediterranea è un regime alimentare basato su semplici regole qualitative – spiega Calabrese – tanto da far dire a qualcuno che la dieta mediterranea non esista perché non esiste un unico modo di mangiare comune ai paesi del mediterraneo. Non è così. La dieta mediterranea è il regime alimentare seguito nelle regioni dell’Italia meridionale e della Grecia negli anni attorno al 1960, con alcune caratteristiche tipo: abbondanza di cibi di origine vegetale: frutta, verdura, pasta, pane, cereali, patate, cibi freschi e di stagione, olio d’oliva etc.. Non esistono alimenti proibiti e soprattutto resta fondamentale l’attività fisica”.Daddio ha cucinato per i presenti un piatto in linea con i principi della Dieta Mediterranea. “Il cibo funzionale oggi, rappresenta la medicina del domani secondo la prevenzione. – spiega Daddio – L’associazione errata tra gli alimenti, rovina i rapporti cosi‘ come le cattive compagnie”.

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