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Lavinum: wine, food and rooms

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TORREGAVETA (DI M.G. Narciso)  Da colazione a cena, dall’alba al tramonto, a mezz’aria tra il cielo e il mare, circondati dai luoghi del mito, immersi nel vigneto flegreo tutto qui è dolce, la notte come il giorno. È Lavinum, wine, food and rooms.

Un wine resort come recita la pagina FB, in realtà molto di più. Ci arrivi direttamente con l’auto percorrendo la ripida mulattiera ma don’t worry, parcheggi senza difficoltà. Scendi dall’auto e non sai se alzare gli occhi verso la vigna sovrastante o lanciare giù lo sguardo godendo della vista perdifiato sulla costa di Torregaveta, sui laghi vulcanici del Fusaro e di Lucrino e in lontananza, a ribadire il suo ruolo di custode delle terre ardenti, sul Vesuvio. In entrambi i casi resti tra color che son sospesi tra sogno e realtà. Il sogno, quello di un territorio baciato dagli dei che si offre in tutta la sua bellezza e abbondanza, la realtà, quella di un progetto imprenditoriale che si fonda sulla visione, cioè l’evoluzione pragmatica del sogno.

Michele Scotto Lavina, è un armatore, abituato a fare i conti con la natura ma a anche con gli uomini, un uomo di mare che decide ad un certo punto della sua vita di ancorarsi alla terra ferma proprio qui, dove già dall’Ottocento giaceva un insediamento rurale incastonato nel tufo giallo e dedito sin dalle origini alla produzione di vino, particolarmente faticosa e complicata data l’orografia locale.  Nel 2018 prende vita l’opera di ricondizionamento e reimpianto dei terrazzamenti e contestualmente il restauro degli ambienti. L’ampio cellaio dell’antica casa cantina lascia quindi spazio al ristorante dislocato in due sale con l’antico torchio e le pareti di roccia vulcanica a vista, pensate ed arredate da Michele in uno stile che sa di mare.  I cellai, tipico esempio di architettura rurale flegrea, originariamente servivano ai coloni provenienti da Procida per rifocillarsi e deporre gli arnesi da lavoro.

Tutt’intorno qua e là a ricordare il tempo che fu e le antiche pratiche, sono esposte mini collezioni di arnesi allora utilizzati in vigna e in cantina. Ancora presente e funzionante  il grande camino in muratura particolarmente suggestivo nelle lunghe sere invernali.

Salendo la scala in pietra adiacente all’edificio si raggiungono le quattro camere, di cui una con SPA e altre tre doppie di cui due che diventano triple o quadruple all’occorrenza. Vista panoramica o sui vigneti sfoggiano tutte un personalissimo stile mediterraneo.

La cucina è il fiore all’occhiello di Lavinum.  Christian Guida, classe 1990 è nato e cresciuto a Monte di Procida e del genius loci fa il suo punto di forza. Nato e cresciuto al fianco della chef Marianna Vitale e forte delle successive esperienze a La Locanda del Testardo e Osteria Caliendo a Bacoli ha portato a Lavinum la sua interpretazione mai banale del concetto di autenticità e stagionalità. L’orto di casa è il principale fornitore di materia prima, al quale sia aggiunge la rete di fornitori selezionata dal giovane chef che si mostra generoso anche nell’accogliere e presentare le creazioni dei suoi colleghi come nel caso della  “Vesuviatella”, il dolce a forma di Vesuvio con annesso Monte Somma realizzata dal Maestro Cioccolatiere Giuseppe Ratto titolare della “Pasticceria Antonio Ratto” di Frattamaggiore. Pasta frolla in quattro varianti con crema di limone, crema di arance amare,  cioccolato fondente al 70% con sale affumicato Maldon o cioccolato al latte con croccante alle nocciole.

Il menù di Lavinum è à la carte e spazia dalla carne al pesce, con baricentro estivo spostato su quest’ultimo e sui prodotti dell’orto. Un esempio? L’antipasto con “Gambero in crosta di barbabietola”, “Tartare di tonno, spuma di provola e tarallo”, “Baccalà in tempura con hummus di ceci e melanzane”, “Moscardino in cassuola”. La “Fettuccia con salsa gialla di San Marzano, cozze, peperoncini verdi e polvere di olive” è una autentica chicca perché puoi assaporarla esclusivamente in una finestra temporale 15 giorni circa. Il San Marzano infatti viene colto nel momento in cui lascia la condizione di acerbità ma non è ancora maturo, il che consente allo chef di ottenere la colorazione gialla della salsa e avvalersi del corredo organolettico del prodotto in quel punto di maturazione. La “Cernia cotta a bassa temperatura con frollatura di 7 gg, accompagnata con salsa di sedano rapa e carote fermentate” sa proprio di estate. Sempre in carta tuttavia sono i “Bucatini al ragù di coniglio” e le “Pennacce alla genovese”. Il pane e i lievitati della prima colazione come brioche, pan bauletto, fette biscottate e piccoli dolci sono la passione dello chef, abilissimo anche nell’arte bianca.

Il DNA di Lavinum tuttavia parla di vino. Qui il nettare degli Dei si produce in casa, circa 6.000 bottiglie per uso esclusivamente interno. Nella cantina sottostante avvengono le fermentazioni e l’affinamento dei vini curati dall’enologo Gianluca Tommaselli.  Falanghina, Biancolella, Piedirosso e  Primitivo si esprimono in quattro etichette: per i bianchi un fermo fresco e sapido come è da queste parti e uno spumante da Falanghina metodo Charmat; due i rossi, morbidi ed equilibrati da uve Primitivo, di cui uno affinato in acciaio, l’altro in legno.  E’ in arrivo il Piedirosso il cui vigneto a Baia è di nuovo impianto, allevato su suolo sabbioso e vulcanico che ne lascia presagire il profilo. Il naming è naïf e le etichette colorate: Sbarione, Sbareo e Jnesta.  I vini raccolgono il vigneto in tutta la sua singolare varietà. Non è raro che in vigna appaiano piante diverse come nel caso della camaiola e inconsuete come quello che localmente chiamano l’”aglianicuccio”. D’altra parte le vigne dei nonni erano proprio così, “miste”.

Un luogo questo da frequentare e da consigliare ad amici fuoriporta e anche ai più lontani. A due passi gli scavi di Cuma e la cittadina di Baia, con le sue terme e gli allevamenti di molluschi. Facilissimo da qui anche prendere il traghetto per Procida visibile ad occhio nudo. Se invece vuoi fare trekking in vigna ti troverai a passeggiare tra i filari sul ciglio di un vulcano esploso oltre 40.000 anni. A premiare l’impegno le prelibatezze della casa da gustare in un contesto unico e irripetibile.

Lavinum è a Monte di Procida, in via Torregaveta, 137. È aperto a cena dal Martedì alla Domenica, 
Sabato e Domenica anche a pranzo. 
Menu degustazione da 4 piatti: euro 45,00 vini esclusi.

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