Pizza-Marherita

NAPOLI – “L’arte dei pizzaiuoli napoletani”, apprende l’ANSA, sarà l’unica candidatura Italiana nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’umanità Unesco. Lo ha deciso all’unanimita’ la Commissione nazionale italiana per l’Unesco su proposta del Ministero dell’Agricoltura e con il sostegno del Ministero degli Esteri, dell’Universita’, dell’Ambiente, dell’Economia.

Scelta perché “rappresenta l’Italia in tutto il mondo”. “Proseguiamo a valorizzare il made in Italy dopo il grande successo di Expo” commenta il ministro Martina. Ora il dossier sarà trasmesso all’Unesco e inizierà un lungo e complesso negoziato che coinvolgerà oltre 200 Paesi, “specialmente perché fino ad ora mai l’Unesco ha iscritto una tradizione connessa ad una produzione alimentare” osserva il curatore legale del dossier Pierluigi Petrillo. La candidatura dell'”L’arte dei pizzaiuoli napoletani” sarà valutata dall’Unesco, con sede a Parigi, nel 2017.“Fortuna che la Lega non è al Governo perché altrimenti avrebbe tentato di ostacolare in tutti i modi la candidatura dell’arte dei pizzaiuoli napoletani a patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco così come Zaia tentò di impedirci di avere il riconoscimento di specialità tradizionale garantita e non venne ai festeggiamenti preferendo andare alla presentazione di un panino di Mc Donald’s”.Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, partecipando alla manifestazione con alcuni pizzaioli napoletani, capitanati da Gino Sorbillo e Massimiliano Rosati, che, oggi, sul Lungomare Caracciolo, hanno festeggiato la candidatura della pizza napoletana a patrimonio mondiale dell’Unesco.“Ho già parlato con De Luca per chiedere il massimo impegno della Regione nel sostenere la candidatura della pizza, anche perché, a coordinare la candidatura è stato Pier Luigi Petrillo, consigliere del ministro dell’agricoltura, Martina, e capo dell’Ufficio legislativo della Regione Campania” ha aggiunto Borrelli sottolineando di aver sentito anche il sottosegretario agli esteri, Enzo Amendola, per chiedergli di continuare a impegnarsi per il tanto atteso riconoscimento”. (ANSA)

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