PERTOSA – “Borgo del buon vivere, Pertosa regala un viaggio nella natura tra tradizioni, sapori, cultura e storia. Adagiato su colline di uliveti e dal clima mite, è noto per la produzione del prelibato carciofo bianco, presidio slow food. Fiero delle proprie tradizioni, il paese regala un itinerario culinario pregiato, potendo degustare i piatti tipici impreziositi con ingredienti unici di produzione locale.
È un angolo di terra, dove i cittadini coltivano ancora l’arte del buon vivere immersi nella natura e ispirandosi ad uno stile di vita sostenibile, dove è possibile godere di spettacolari scorci di notevole valore paesaggistico modellati dalla presenza del fiume Tanagro, tra cui le affascinanti cascate di Maremanico e il “Velo della sposa”. Lungo il fiume è possibile provare una splendida discesa in raft e altre attività sportive, ma anche camminare lungo un sentiero fluviale che permette di ammirare in assoluta tranquillità la flora e la fauna circostante. Il 27 Marzo accoglieremo Vienna Cammarota, Ambasciatrice di Archeoclub D’Italia, camminatrice, Guida Ambientale Escursionistica che sarà la prima a percorrere a piedi la Via Regia Borbonica delle Calabrie, la Napoli – Reggio Calabria dell’800, inaugurata nel 1779. L’accoglieremo all’ingresso del nostro paese”. Lo ha affermato Domenico Barba, sindaco di Pertosa nel salernitano.
Il 26 Marzo, alle ore 11, Vienna Cammarota, anni 72, Ambasciatrice di Archeoclub D’Italia, Guida Ambientale Escursionistica di Assoguide, partirà da Serre, in provincia di Salerno, esattamente dall’Epigrafe del 1779, per dare vita al cammino della pace lungo la storia della ritrovata Via Regia delle Calabrie. Ben 180 Km a piedi, 7 giorni di cammino, 22 borghi da attraversare. Vienna Cammarota lo farà dunque con le bandiere dell’Italia e dell’Ucraina e lo farà per far comprendere l’importanza del patrimonio culturale dei piccoli borghi d’Italia!
E Vienna Cammarota attraverserà Pertosa! E’ lì che c’è il Museo Speleo-Archeologico! Ma c’è anche il Museo del suolo!
“Chi viene a Pertosa potrà immergersi anche nella cultura e nella storia: oltre alle incantevoli grotte preistoriche, alle quali sono legate le origini del paese e da cui deriverebbe il suo nome, sono presenti due musei. Si tratta del Museo Speleo-Archeologico – ha continuato Barba – luogo della cultura MIBACT, che testimonia le ripetute frequentazioni umane estese nell’arco di circa 40.000 anni, dall’età paleolitica sino all’epoca medievale, e del Museo del suolo, con pochi similari in Europa, che offre un itinerario di conoscenza dedicato alla terra, e più precisamente a ciò che avviene in quei tre metri, fondamentali per la vita sul nostro pianeta, che dalla superficie si portano in basso.
E’ un borgo magico, in cui si può vivere una realtà a misura d’uomo, dove hanno valore le relazioni tra le persone e quel senso di comunità, che avvolge e accoglie chiunque arrivi qui”.
E il cammino di Vienna Cammarota, definito anche cammino della pace in quanto Vienna lo percorrerà con la bandiera dell’Ucraina e dell’Italia incontrando comunità di profughi che scappano dalla guerra e dalle guerre, prende spunto dalla ricerca condotta sul campo dallo storico della cartografia del Regno di Napoli, architetto Luca Esposito!
Ritrovata la Strada Regia delle Calabrie.
“E’ un lavoro durato ben 8 anni e condotto sul campo con la raccolta di aneddoti. Una fedele ricostruzione cartografica, georeferenziata, del tracciato della Strada Regia delle Calabrie così come rappresentato sull’Atlante del Rizzi Zannoni tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, nel periodo in cui risultava completata la maggior parte del nuovo percorso borbonico iniziato nel 1778. Grazie all’estrema precisione della mappa, alla toponomastica ed ai numerosi e dettagliati riferimenti topografici, è stato possibile individuare e posizionare il tracciato storico sulle moderne viste satellitari.
A queste attività di base si sono accompagnate l’attenta ricognizione dei luoghi, le interviste agli esperti di storia locale, fonti preziosissime di informazioni – ha dichiarato l’architetto Luca Esposito, autore della ricerca, storico della cartografia del Regno di Napoli e delegato Archeclub d’Italia al progetto di valorizzazione dei borghi della Via Regia delle Calabrie – ed un fondamentale e proficuo lavoro d’archivio. Infine l’ultimo tassello, forse quello più affascinante, riguardante le testimonianze di alcuni illustri viaggiatori che, tra Settecento e Ottocento, hanno percorso e descritto i luoghi attraversati dalla strada, fornendo una serie di notizie, in alcuni casi estremamente dettagliate, di enorme valore storico.
Grazie a questa metodologia di ricerca, che si è perfezionata man mano che il lavoro ed il percorso andavano avanti, è stato possibile aggiungere ulteriori elementi di riscontro alle prime ipotesi di ricostruzione cartografica.
Oltre all’individuazione del tracciato borbonico, il lavoro si propone di evidenziare tutte le emergenze storico-architettoniche ubicate ai suoi margini, unitamente ai monumenti più rappresentativi dei paesi attraversati, riportando per ciascuno di essi una breve descrizione, allo scopo di fare luce su quell’enorme patrimonio di opere cosiddette “minori”, a volte dimenticate, di cui è ricchissima l’Italia ed in particolare il Mezzogiorno. Ci sono ben 14 tratte postali ma anche Taverne come quella della Duchessa, osterie, uffici postali, palazzi dell’800. Un luogo tutto da scoprire e da studiare dove c’è l’incrocio con la romana Via Popilia e dunque di più epoche quale quella romana e quella borbonica. Alcuni tratti che Vienna percorrerà saranno proprio sull’antico basolato di epoca romana
La strada delle memorie!
“Lungo la Via Regia c’è l’importanza della pace e della coesione dei popoli, riscoprendo le “memorie” degli eventi che l’hanno attraversata:
Memorie della Seconda Guerra mondiale, quando le truppe tedesche in ritirata, inseguiti dagli alleati, distrussero paesi e ponti.
Memorie dell’Unità d’Italia quando Garibaldi ed i suoi mille la percorsero per inseguire un ideale.
Memorie di storie di emigrazione, percorsa da poveri disperati che inseguivano il sogno di imbarcarsi a Napoli per le Americhe”.