NAPOLI – Dopo il primo mese di lavoro sono più di 250 persone raggiunte, e oltre 20 i volontari attivati con SEEDS, l’intervento di emergenza realizzato da ActionAid a Napoli, che da oggi alle 16.10 è protagonista del programma L’Italia che fa di RAI2 per l’intera settimana. Il progetto prevede l’aiuto a famiglie italiane e straniere in difficoltà e a rischio esclusione, spesso senza accesso ai sussidi statali. Persone colpite dalla crisi economica durante e dopo la pandemia che erano attive nel lavoro di cura (soprattutto donne), nella ristorazione e nel piccolo artigianato con contratti precari o rapporti di lavoro irregolari. SEEDS è sostenuto grazie ad una raccolta fondi per le attività di prima emergenza e per continuare a supportare le famiglie nella fase più acuta della crisi.
Attraverso l’impegno dei giovani attivisti e volontari, oltre ai generi alimentari a domicilio, sono state fornite guide informative multilingua sulla prevenzione dell’epidemia e sui servizi attivi sul territorio. Inoltre, il progetto sta dando sostegno ai piccoli produttori agricoli del territorio napoletano: grazie alla collaborazione con Slow Food frutta e verdura e prodotti alimentari di prima necessità sono acquistati direttamente dalle aziende agricole messe in crisi dalla pandemia. L’iniziativa, inoltre, sta usufruendo dei “Taxi Green Solidali”, un progetto avviato da Snam4Mobility, la società di Snam attiva nella mobilità sostenibile, e Wetaxi, l’app chiama taxi attiva in 22 città italiane. I Taxi Green Solidali sono veicoli alimentati a gas naturale, messi a disposizione per il primo mese dalla radiotaxi partner locale di Wetaxi e offerti gratuitamente da Snam per il trasporto di beni di prima necessità.
“Il lockdown ha cancellato migliaia di posti di lavoro invisibili e squarciato il velo che, soprattutto in città come Napoli, nasconde una quotidianità priva di garanzie e con scarse opportunità. Uomini e donne senza stipendio, ma con affitti e bollette da pagare, così come bambini e ragazzi privi degli strumenti minimi per usufruire della didattica telematica. Il progetto nasce dalla volontà di mettere in connessione comunità in diaspora, cittadine e cittadini italiani con un’intera fascia di popolazione invisibile alle istituzioni, anche per gli effetti nefasti del decreto sicurezza e immigrazione che ha complicato e talvolta reso impossibile l’accesso a servizi di base e diritti. Questa stessa popolazione resta esclusa dalle misure di sostegno emergenziale erogate dagli enti locali” spiega Daniela Capalbo, Responsabile ActionAid Napoli.
Il progetto è in collaborazione con Hamef Onlus, Associazione senegalesi di Napoli, Associazione Bellarus, Associazione Vivlaviv, The Italian Gambian Association, UNITI Campania e Slow Food Napoli. Un circuito di prossimità dal basso che mette in relazione realtà diverse ma accomunate dalle stesse necessità e dalla solidarietà. Un lavoro che continua anche nella fase di ricostruzione nel post-pandemia: sono 80 in totale i volontari e i beneficiari protagonisti della fase 2. Un impegno della rete sociale messa in campo da Seeds per raccogliere la voce collettiva della comunità e per portare le richieste formulate alla politica e orientare le misure economico-sociali durante la crisi.
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