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NAPOLI – Tessuti leggeri, tagli morbidi e linee eleganti. Gli abiti di Nino Lettieri, protagonista della mostra con cui il Museo del Tessile e dell’Abbigliamento “Elena Aldobrandini” ha inteso quest’anno accompagnare le festività natalizie degli appassionati di moda e costume della Campania, è una rappresentazione fedele dell’evoluzione del gusto della donna italiana che ama la sartoria d’autore e l’alta moda, interprete raffinata di uno stile innovativo ma mai chiassoso. 
Una scelta non casuale quella del museo della moda campano, che nella logica di promuovere le eccellenze del territorio ha puntato quest’anno su uno dei più apprezzati designer del momento, da diversi anni protagonista delle due passerelle di AltaModa Roma ed amato dalle signore dei salotti alla moda nostrani.
Inaugurata ieri alla presenza di oltre duecento invitati accolti dal Commissario della Fondazione Mondragone Maria D’Elia coadiuvata dal personale della fondazione, che ha ritrovato in questo lancio del museo il senso di appartenenza che ha sempre caratterizzato il loro lavoro, l’esposizione dedicata a Nino Lettieri ha riscosso fin dalle sue primissime battute un grande successo di pubblico, grazie anche all’ideazione di un percorso espositivo che consente al visitatore di addentrarsi nella storia dello stilista attraverso una serie di gruppi di abiti, che raccontano le evoluzioni dello stile di Lettieri, e di immagini fotografiche realizzate nel corso degli anni da artisti della fotocamera come Antonio Aragona, Pino Leone e Michele Stabile. 
La mostra, che gode del patrocinio della Regione Campania e di Alta Roma, sarà visitabile fino al 31 gennaio ed è stata quindi inserita del resto anche nel circuito Artecard e sarà quindi promossa in tutti gli Info Point regionali ai turisti internazionali in visita alla città di Napoli, rimarrà aperta al pubblico fino a marzo e rappresenta il primo evento dopo la riapertura del museo avvenuta a luglio. 
 
“Non a caso abbiamo scelto come primo incontro Nino Lettieri”, ha commentato nel corso dell’opening il Commissario Maria D’Elia, “per me è il poeta della moda, un artista nel vero senso della parola. Da Pompei ha girato il mondo, ma alla fine è tornato a Pompei perché Pompei è il centro del mondo. E’ un figlio di Alta Moda Roma, è diventato lo stilista delle principesse quale Made in Campania senza contaminazioni di alcun genere, il suo lavoro enfatizza quella che è la nostra tradizione sartoriale attraverso degli abiti che sono delle opere d’arte ed il cui stile fa sì che il mondo della moda faccia capolino a Pompei per poterne fruire. E questo è meraviglioso”.  
Foltissima la pattuglia degli habitué della moda e dell’arte presenti alla serata.
Tra questi: Vincenzo Galgano, Raimondo Pasquino, Grazia Falciatore, Antonella Morra, Fabio Pignatelli, Fernanda e Fabrizia Speranza, Imma e Melania D’Elia, Carlo Iride, Bianca e Rodolfo Cimmino, Fabrizia e Cristina Sgobbo, Alfredo Guarino, Edoardo Imperiali, Raffaella Monetti, Paola Abbamonte, Carla Della Corte, Roberta Buccino Grimaldi, Roberta Bacarelli, Marinella Siniscalchi, Almerina Bove, Dina Cavalli, Raffaella Veniero, Carlo Palmieri, Maurizio Gemma, Cristina Santoro, Maurizio Vitiello, Francesco Schettino, Pamela Carnieli, Michele e Mari De Simone, Mariano Bruno, Antonio Coviello, Annamaria Ackermann, Giuliana Gargiulo, Marinella De Nigris, Caterina Prisco, Gustavo Sergio, Laura Caico.
BIO NINO LETTIERI 
Dopo aver conseguito gli studi artistici nella città di Napoli ed aver collaborato sin da piccolo con la madre nell’atelier di famiglia, Nino Lettieri ha iniziato come stagista nel 1983 a Milano presso l’ufficio stile di Gianfranco Ferrè.
A seguito di molte consulenze stilistiche per svariati brand di pret-a-porter italiani, dagli accessori ai gioielli, dalle pellicce agli abiti da sera, si è trasferito quindi a Firenze nel 1987 dove ha iniziato un percorso di collaborazioni anche per l’abbigliamento maschile che lo ha portato a prendere parte alle fashion week di Pitti uomo e Pitti bimbo con sette collezioni l’anno.
Agli inizi degli anni Novanta, grazie ad una produzione italoamericana, Nino Lettieri ha accettato quindi una collaborazione con gli Stati Uniti dove è diventato direttore artistico per concorsi per giovani talenti nel campo della moda e dell’arte.
Dopo alcuni anni, per desiderio della sua prima maestra ovvero la madre Gianna, ha deciso però di ritornare a Pompei dove ha aperto allora un suo atelier di alta sartoria ed abiti da sposa.
Nel 2009, per volere del maestro Lorenzo Riva, è entrato a far parte del calendario ufficiale di Altaroma Altamoda, subito premiato da un grande successo di pubblico. 
Oggi, ritenuto dai più importanti esperti di moda l’enfant prodige dell’alta moda italiana è richiesto con le sue collezioni non solo per i due défilé di rito a Roma ma anche in diverse città di tutto il mondo.
La sua alta moda, attenta ed in continua ricerca di linee, tecniche, volumi e ricami, viene prodotta interamente a Pompei, quindi Made In Italy al 100 percento. Ed è per questo che i suoi abiti sono richiesti ed apprezzati da molte donne dello star system, principesse arabe e dive del cinema internazionali.
Per Nino Lettieri una vera ispirazione non c’è mai all’inizio, come spiega lui stesso, crea d’impulso lasciando andare il proprio estro a qualsiasi forma d’arte senza esclusione alcuna: basta un particolare o ancora un’immagine distratta per dare il via a qualcosa che si trasforma in un abito, sceglie sempre esperienze che possano dargli emozioni per continuare a realizzare ciò che ha scelto sin dall’età adolescenziale.
“Non credo che spetti a me definire il mio stile”, ha dichiarato infatti nel corso di un’intervista, “spero di regalare emozioni che molti grandi couturiers hanno fatto nel passato senza mai eccedere né offendere quel che stimo più di tutto: la donna”.
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