Bruxelleseagricolturabiologica

NAPOLI – In costante crescita dal 2005, il mercato italiano dell’agricoltura biologica è uno dei pochissimi settori produttivi a non aver conosciuto crisi. E la Campania non fa eccezione. Sono infatti circa 2500 le imprese regionali certificate nel settore dell’agricoltura biologica, con un tasso di crescita annua dell’1,4 per cento (dati Mipaaf 2014).Crescita che si rivela ancor più significativa se si considerano le colture regionali dedicate al biologico, dove si registra addirittura un +15,3 per cento.

Per potenziare ulteriormente questo trend e trasformarlo in uno dei principali asset regionali del settore agroalimentare, la Confederazione Italiana degli Agricoltori della Campania lancia una piattaforma programmatica per traghettare il settore dall’attuale mercato di nicchia a quello dell’agro-ecologia e dell’intensificazione sostenibile, il cosiddetto “Biologico 3.0″.È quanto emerge dall’assemblea per il rinnovo degli organismi regionali di Anabio – Associazione Nazionale Agricoltura Biologica, eletti in occasione dell’assemblea dei delegati provinciali di Cia Campania tenutasi a Napoli, all’Hotel Terminus.Strumento operativo di Cia Campania aperta a tutti gli operatori impegnati nell’agricoltura e negli allevamenti biologici e biodinamici, Anabio rappresenta il 30 per cento degli agricoltori campani del settore.”Prima dell’estate, probabilmente già in aprile – ha annunciato Serena Angioli, assessore ai Fondi Europei della Regione Campania, nel corso dell’assemblea di Cia Campania – ci saranno i primi bandi del Psr che interesseranno il settore biologico e biodinamico, ambiti su cui la Regione punta moltissimo soprattutto in vista delle definizione di una strategia complessiva di investimento. Solo questo ci permetterà di fare un salto di qualità rispetto al passato. Anche perché il biologico è il settore che più attira i giovani. Oltre alle singole misure, che giustamente prevedono delle premialità specifiche per chi investe in biologico, credo tuttavia importante anche puntare sull’educazione alimentare. La Regione Campania si farà promotrice di una campagna di sensibilizzazione nelle scuole, e anche su questo mi sento di aprire un confronto con Cia e tutte le associazioni di categoria”.

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