NAPOLI – E’ disponibile anche in Campania, come alla “Clinica Montevergine” di Mercogliano (Avellino), e presto anche negli Ospedali pubblici della regione, un nuovo e più efficiente defibrillatore biventricolare impiantabile sottocute. Serve per curare lo scompenso cardiaco ed è compatibile con la risonanza magnetica in tutto il corpo. Con questa nuova tecnologia – realizzata da Medtronic – sono stati effettuati i primi impianti nelle due strutture.
In Campania ne soffrono più di 58mila persone con 8mila nuovi pazienti all’anno. Si tratta dello scompenso cardiaco, la condizione per cui il cuore non riesce a svolgere adeguatamente la propria funzione di pompa, determinando l’accumulo di liquidi a livello degli arti inferiori, dei polmoni e in altri tessuti.I pazienti affetti da questa patologia hanno una aspettativa di vita molto compromessa se non opportunamente trattati. Lo scompenso cardiaco è responsabile del 1-2% della spesa totale per l’assistenza sanitaria.L’utilizzo sempre più diffuso dei defibrillatori biventricolari che, oltre a ridurre il rischio di morte improvvisa riducono anche le ospedalizzazioni per scompenso cardiaco e migliorano significativamente la qualità di vita dei pazienti affetti da scompenso cardiaco, contribuisce significativamente a ridurre i costi a carico del Sistema sanitario nazionale e i costi diretti e indiretti a carico dei pazienti.La seconda novità risiede nel fatto che i pazienti impiantati, benché portatori di un dispositivo medico impiantabile, potranno sottoporsi, se necessario, all’esame di risonanza magnetica su tutti i distretti del corpo, anche con nuova tecnologia di campo magnetico a 3 Tesla per ambiti diagnostici complessi. Tale possibilità era fino ad oggi preclusa ai portatori di defibrillatore impiantabile biventricolare.La terapia con dispositivo biventricolare si è dimostrata efficace nel ridurre in maniera significativa mortalità e ospedalizzazioni per scompenso cardiaco, entrando in linea guida in Classe di indicazione IA; i nuovi dispositivi impiantati oggi vanno nella direzione di migliorare ulteriormente la gestione del paziente con scompenso cardiaco.
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