NAPOLI – Continua l’onda lunga del fascino di Gianni Versace. Dopo il successo delle mostre “Dialoghi/Dissing” al Mann di Napoli e “Retrospective” a Berlino, tocca a Catania ricordare lo stilista che cambiò la moda.
Gli allievi del corso di fashion design dell’Accademia delle belle Arti di Catania, diretti da Sabina Albano, loro docente e curatrice delle mostre di Napoli e Berlino, gli rendono omaggio a vent’anni dalla scomparsa con una iniziativa sicuramente curiosa: utilizzando frammenti di tessuto originale, donati da Antonio Caravano, uno dei più grandi collezionisti di Gianni Versace, creeranno un proprio personale tributo a uno dei fondatori del made in Italy.
“One2018 Tribute Gianni Versace” il titolo dell’iniziativa. I giovani stilisti si esibiranno con le proprie creazioni al Palazzo della Cultura della città siciliana domani, venerdì 25 maggio 2018 alle ore 21,00.
“La scommessa consiste nel far rileggere a giovani menti i segni di Gianni Versace – dice Sabina Albano -. Ai ragazzi ho dato dei frammenti di stoffe di alcuni abiti Versace e chiesto loro di provare a fare trasformazioni sovversive. I tessuti di Versace – alcuni di essi – diventano talismani per le creazioni di giovani stilisti e così i reperti di un antico, prezioso progetto, si trasformano in vocaboli di un nuovo linguaggio. Una nuova archeologia è possibile. Le sue icone barocche sono i segni che continuano ad attraversare la contemporaneità”.
Gianni Versace ha riscritto la moda degli anni ‘80 e l’ha fatto utilizzando canoni nuovi, diversi, innovativi per quell’epoca. Basti pensare che è stato il primo a creare il tessuto Oroton e a realizzare direttamente le stoffe raccontando storie intrise di passato e presente.
La Grecia, quindi, come la Calabria o l’Africa, a testimonianza dell’opulenza di queste grandi terre del Sud. L’animalier, il barocco, la pelle nera, nelle sue infinite sfaccettature, la maglia metallica, i tesori del mare appartengono a Gianni Versace. L’eclettismo delle sue stoffe ha ridefinito l’estetica degli anni ‘80 e ‘90.