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NAPOLI– La Dieta Mediterranea, nel 2010, è stata iscritta nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco. Un atto che riconosce il suo valore culturale e sociale nonché il suo profilo di modello alimentare sostenibile.

Per la salvaguardia della Dieta patrimonio dell’umanità sono state messe a punto specifiche misure da parte di sette Paesi: Cipro, Croazia, Grecia, Marocco, Portogallo, Spagna e Italia che hanno sottoscritto un documento che pone le basi per un Libro Bianco sulla Dieta Mediterranea.Il documento, presentato nella sala del Capitolo all’interno del convento di San Domenico Maggiore, intende proporre alcuni spunti di riflessione su cui avviare il dibattito dei soggetti e delle istituzioni interessate, concentrando l’attenzione sul carattere immateriale della dieta mediterranea e sul rapporto tra Dieta Mediterranea e territorio rurale, come spiega ai nostri microfoni Francesco Caruso, consigliere del presidente della Regione Campania (Rapporti internazionali e Unesco).L’evento si colloca alla chiusura dell’anno di Presidenza italiano del gruppo di Paesi mediterranei coinvolti e al ‘passaggio delle consegne’ alla Presidenza portoghese. Presente all’incontro, l’assessore alle Attività produttive Enrico Panini.

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