NAPOLI – “Dovevano durare 10 mesi i lavori di revisione ventennale alla funicolare di Chiaia e dunque essendo iniziati il 9 ottobre dell’anno scorso, così come annunciato sui mass media, dovevano terminare agli inizi di agosto, invece siamo a metà settembre e, come affermato dall’assessore comunale al ramo in un’intervista, dal momento che ci sono ancora lavorazioni in corso, proseguiranno almeno fino alla fine di ottobre. Quindi la durata dei lavori supererà i 12 mesi e dunque, se tutto va bene, una volta effettuati i collaudi e ottenuto il nulla osta dell’Ansfisa, l’impianto dovrebbe riaprire al pubblico entro la fine dell’anno, ma, visti i precedenti, il condizionale è d’obbligo.
Il tutto alimentato dal fatto che, in difformità da quanto previsto dalle norme vigenti, nell’unico cartello di cantiere comparso tempo addietro per i suddetti lavori, non erano riportati né le date d’inizio e di termine dei lavori né la loro durata “. A intervenire ancora una volta sull’eterna telenovela dell’importante impianto a fune è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da lustri impegnato a segnalare le vicende e purtroppo i tanti malfunzionamenti che da tempo stanno caratterizzando la vita delle quattro funicolari cittadine, fondatore, tra l’altro, sul social network Facebook del gruppo: “Napoli: gli “orfani” della funicolare di Chiaia”, che ha riscosso grande successo tra i 15mila viaggiatori che, quando l’impianto a fune era ancora in funzione, ne usufruivano quotidianamente.
” Cinque proroghe concesse per i lavori di revisione ventennale – ricorda Capodanno – che dovevano essere effettuati già nel 2017, quattro gare di appalto, delle quali le prime tre andate deserte, tempi biblici per elaborare il progetto da parte dell’unica ditta che ha partecipato all’ultima gara d’appalto, la ditta Graffer, e infine, dopo 375 giorni dalla chiusura, avvenuta il 1° ottobre 2022, e dopo numerose proteste e manifestazioni di comitati e cittadini, finalmente i lavori alla funicolare di Chiaia, la più antica, essendo entrata in funzione nel lontano 1889, delle tre che collegano il Vomero con gli altri quartieri partenopei, ebbero inizio ad ottobre dell’anno scorso con l’arrivo di un camion, dotato di una grande gru, al fine di smontare le imponenti apparecchiature, quali i motoriduttori, presenti nella sala macchine “.
“Intanto – continua Capodanno – le ripercussioni sulla viabilità per il prolungato fermo dell’importante impianto a fune, in questo lungo periodo di tempo, si sono aggravate anche per la totale insufficienza dei mezzi sostitutivi messi in campo dall’ANM, in particolare dopo la soppressione, prima dell’estate, della navetta sostitutiva su gomma NC, che collegava piazza Amedeo con via Cimarosa, la quale, purtroppo, sospesa per tutto il periodo estivo, contrariamente a quanto richiesto, non verrà ripristinata, così come non sono stati mai attivati servizi sostituti per i tantissimi residenti dell’area che gravita intorno alla stazione intermedia in via Palizzi. Sicché, il traffico al Vomero, alla ripresa di tutte le attività, compresa quella scolastica, ogni giorno continua ad andare in tilt con strade e piazze bloccate, in particolare nelle ore di punta, all’ingresso e all’uscita delle scuole, segnatamente lungo le arterie che si dipartono da piazza degli Artisti per raggiungere le altre zone della collina ma anche nel quadrilatero via Cimarosa, via Bernini, via Stanzione, via Annella di Massimo “..
“Peraltro – sottolinea Capodanno – cresce il disappunto per l’eccessiva durata prevista per l’esecuzione dei lavori che, oramai è acclarato, supereranno i 12 mesi a fronte dei 10 mesi inizialmente previsti. Certamente si tratta di opere importanti che riguardano la sostituzione di tutte le apparecchiature elettriche, elettromeccaniche e meccaniche della sala argano e degli impianti connessi alla trazione, per un importo complessivo di poco meno di 7 milioni di euro. Aggiungendo i tempi per effettuare le prove finalizzate a ottenere il nulla osta dell’Ansfisa, la funicolare di Chiaia dovrebbe riaprire, se tutto va bene e in assenza di altri intoppi nel corso delle lavorazioni, entro la fine dell’anno, con un fermo complessivo di oltre due anni, a fronte dei sei mesi indicati originariamente: un tempo dunque più che quadruplicato! “.
“Comunque vada – conclude Capodanno – Napoli ancora una volta acquisirà un nuovo primato negativo nell’ambito del funzionamento del trasporto pubblico. Difatti, confermando l’attuale cronoprogramma, alla fine, la funicolare di Chiaia, sarà rimasta chiusa per oltre sue anni, battendo ampiamente il primato detenuto dalla funicolare Centrale che, anch’essa per i lavori di revisione ventennale, rimase chiusa al pubblico dal 1° agosto 2016 al 22 luglio 2017, per poco meno di un anno “.