NAPOLI – L’esperienza ultratrentennale della Scuola Scarlatti e l’appassionata intraprendenza della pedagogista Mariangela Marseglia, danno vita a Napoli al primo “Baby College”, polo educativo per l’infanzia, un luogo di formazione a tutto tondo per i bambini dai due anni e mezzo di età, alla primina (poco meno di sei anni). Il metodo didattico, alla base del successo della Scuola Scarlatti, sarà protagonista di questa innovazione nel cuore del quartiere Vomero. Centrale e facile da raggiungere, con orari studiati sulle esigenze delle famiglie moderne, integrazione oraria post-scolastica, ed attività didattiche sempre garantite fino al sabato.
Il “Metodo Marseglia” della Scuola Scarlatti (di cui l’artista Sal Da Vinci è padrino, oltre a curare per lo stesso istituto, il progetto “Napolandia”, percorso didattico culturale rivolto alla valorizzazione della tradizione culturale partenopea), prende il nome dalla sua stessa direttrice, che lo ideò circa venticinque anni fa e si fonda sul principio della “pedagogia della specificità” e sul rapporto tra pedagogia e biologia (la base delle scienze bio-educative di Elisa Frauenfelder, grande maestra della pedagogia italiana). Gli elementi fondamentali che costituiscono il progetto sono: genetica, ambiente, competenze, linguaggio, problem solving e relazioni. Tra i capisaldi dell’insegnamento ci sono la outdoor education e la pedagogia del territorio, ossia vivere anche attraverso le agenzie del territorio, ed il più possibile a contatto con la natura.
Il Baby College è uno spazio innovativo di oltre 700 mq dotato di aule arredate con colori accesi, attrezzature all’avanguardia, mensa, palestra, e numerosi spazi dedicati ad attività collaterali ed integrative. La scuola presta enorme attenzione all’animazione come dispositivo pedagogico, importantissimo nel percorso di crescita dei bambini. Il Baby College, nuova sede della Scuola Scarlatti, operativa da decenni nella stessa area (via E. Alvino), integra e completa il “polo dell’infanzia” fortemente voluto dalla sua fondatrice. Numerosi i personaggi famosi che hanno affidato la formazione dei propri figli alla Scuola Scarlatti: da Raoul Bova e Rocio Munoz Morales a Biagio Izzo, Serena Autieri, Luisa Amatucci, il maestro Adriano Pennino e molti altri.
“La scuola”, afferma la direttrice Mariangela Marseglia, “non deve restare chiusa in sè stessa, ma deve aprirsi al proprio territorio, tenendo conto delle istanze espresse da esso e delle molteplici influenze che lo modificano o lo condizionano, in un’ottica sistemica in cui si intrecciano ed interagiscono competenze e professionalità diverse”. Il metodo prevede inoltre, grande attenzione alle famiglie dei bimbi, con la “Scuola Scarlatti Senior – La Scuola di genitori”, un laboratorio esperienziale sull’essere genitori oggi.
L’importanza delle emozioni nel processo di apprendimento, giochi di autonomia, pregrafismo, precalcolo, e numerose interazioni con importanti realtà del territorio per esperienze extra-didattiche e laboratori, come il teatro, il canto, la musica, il cinema, ma anche le attività sportive, come il baby karate, gioco-sport e gioco-danza, ed approfondimenti sulle lingue straniere (l’inglese, con numerose lezioni nel percorso formativo, è affidato a “Objective English”, centro esami Cambridge di Georgia Forte), rappresentano alcuni dei cardini del metodo, che da ben tre decenni, accompagna le prime fasi dello sviluppo delle nuove generazioni della città. Percorsi formativi in continuo adeguamento, con studi specifici e monitoraggio continuo affidati a psicologi ed esperti dell’educazione infantile e di metodi pedagogici, come Massimo Di Roberto, psicoterapeuta, pedagogista, docente universitario e counsellor familiare; Roberto Militerni, neuropsichiatra infantile; Paolo Battimiello, preside e autore di saggi pedagogici; Alessandra Borghese, logopedista; Marco Borghese, neuropsicomotricista, educatore e pedagogista.