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Nisida chiama, Le Zirre rispondono!

Nisida chiama, Le Zirre rispondono!

NAPOLI (Di Anna Calì) – Dietro ogni girocollo, ogni portachiavi, ogni piccolo oggetto d’arte, c’è una storia che parla di mani che ricominciano. Mani giovani, che imparano a costruire invece di distruggere, a creare invece di cancellare.

È questo il cuore pulsante di “Nisida chiama, Le Zirre rispondono”, l’evento che si è tenuto a Napoli presso lo store Le Zirre Napoli di via San Pasquale, mercoledì 29 ottobre, dove la moda ha incontrato il sociale, e la bellezza si è fatta strumento di riscatto.

La serata, organizzata in collaborazione con la Fondazione Il Meglio di Te – ONLUS, ha portato in vetrina i lavori realizzati dai ragazzi dell’Istituto Penale Minorile di Nisida, coinvolti nel progetto NisidArte – Officine Creative.

Dietro ogni creazione c’è molto più di un esercizio artigianale: c’è il coraggio di chi, pur avendo sbagliato, sceglie di rialzarsi.

In quei laboratori, tra lime, pinze e lastre di ottone, nascono oggetti ma soprattutto nuove identità. Ragazzi che un tempo avevano perso la rotta imparano a trasformare la materia e, insieme, se stessi. Ogni pezzo riflette la loro voglia di riscatto, la determinazione di chi non vuole più essere definito dal proprio errore ma dal proprio talento.

Per loro è una porta socchiusa sulla libertà, un luogo dove la manualità diventa disciplina, la creatività diventa speranza, e la seconda possibilità prende finalmente forma tra le mani.

L’evento ha trasformato il negozio in un laboratorio di emozioni, dove borse eco-friendly e accessori colorati si sono intrecciati alle creazioni dei ragazzi di Nisida. I clienti, incuriositi e commossi, hanno potuto acquistare pezzi unici carichi di significato: simboli concreti di speranza. Il ricavato è stato interamente devoluto a sostegno dei laboratori della Fondazione Il Meglio di Te – ONLUS, per continuare a offrire formazione e opportunità di reinserimento ai giovani detenuti.

“Essere ospitati in una realtà importante e prestigiosa, ma anche così attenta al Sociale, è
motivo di orgoglio per la nostra ONLUS – ha dichiarato Fulvia Russo, Presidente della
Fondazione Il meglio di te, sottolineando che – portare le opere dei giovani detenuti
all’esterno del Carcere significa testimoniare l’impegno e la volontà di concreto
ravvedimento con cui questi ragazzi si formano, quotidianamente, nel nostro laboratorio a
Nisida”.

In un tempo in cui la moda rischia di diventare solo consumo e apparenza, Le Zirre dimostra che può essere molto di più: può essere solidarietà, rinascita, ponte tra mondi lontani.

Perché anche da dietro le sbarre di Nisida, a volte, può nascere la bellezza. E da quella bellezza può rinascere la vita.

Paola Greco ci racconta così com’è nata la collaborazione e i progetti futuri per Le Zirre.

Come nasce la collaborazione con NisidArte?

“Da dodici anni, da quando è nato il brand Le Zirre, ogni anno dedico un progetto sociale alla collezione invernale. È una tradizione che ci permette di arrivare al Natale con un’iniziativa che abbia un significato profondo, oltre la moda. La nostra filosofia si basa sull’economia circolare, sull’attenzione per il pianeta e sul valore del “fare del bene fa bene”.

Quando mi è stato proposto di collaborare con i ragazzi di Nisida, mi sono subito entusiasmata. Ho trovato un progetto serio, realizzato bene, con prodotti di grande qualità. Sono oggetti creati sotto la guida di insegnanti orafi e designer esperti: curati nei dettagli, belli, ma anche accessibili nel prezzo. Questa combinazione li rende perfettamente in linea con lo spirito de Le Zirre: un artigianato di valore, fatto a Napoli, ma alla portata di tutti”.

Come hanno reagito i clienti vedendo i lavori dei ragazzi esposti in boutique?

“Le reazioni sono state splendide. Molti non immaginavano che dietro a quei prodotti così colorati e allegri ci fosse una storia così profonda. Scoprire che sono realizzati dai ragazzi del carcere minorile ha suscitato emozione e ammirazione. Il prodotto che ha colpito di più? Sicuramente i girocolli: eleganti, originali e pieni di significato”.

Secondo lei, quant’è importante il progetto NisidArte per il riscatto personale e sociale di questi ragazzi?

“Fondamentale. Offrire loro la possibilità di imparare un mestiere, di “mettere le mani in un’arte”, è un modo concreto per costruire un futuro diverso. Spesso chi esce dal carcere minorile non ha un punto di partenza, e il rischio è quello di tornare agli stessi errori. Invece, dare una seconda chance significa credere nella possibilità di rinascita. Chi ha sbagliato deve poter ripartire — ed è responsabilità di tutti offrire questa possibilità”.

Quali sono i prossimi progetti per Le Zirre?

“Per il Natale 2025 lanceremo la collezione Velvet Gold: tutto in velluto dorato, con motivi floreali e arabeschi. Ci saranno le nostre classiche borsette da sera, ma anche modelli da giorno — perché per noi l’oro non è solo da occasioni speciali: quest’anno il nostro Natale sarà davvero “dorato”.

Guardando al 2026, stiamo lavorando a una collezione di tessuti jacquard multicolor che rappresenteranno i dieci colori simbolo de Le Zirre, intrecciati in un unico disegno. Sarà una collezione vivace, pensata per la primavera e l’estate”.

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