NAPOLI – Il gruppo di imprese sociali Gesco ha chiesto l’intervento del Prefetto di Napoli, Nicola Di Bari, nella vertenza con la Asl Napoli 1 Centro che ha causato il licenziamento di 300 operatori socio-sanitari. La Asl napoletana ha infatti deciso di rescindere il contratto di affidamento dei servizi psicosociali per le fasce deboli, della medicina penitenziaria e del Dipartimento Assistenza Ospedaliera affidato a un’ati di cui Gesco è capofila, con oltre un anno e mezzo di anticipo, comunicando la volontà di azzerare, entro il 31 ottobre prossimo, tutte le prestazioni fornite dal personale OSS, degli psicologi e degli assistenti sociali delle coop sociali per la Asl. «Una decisione che impatta drammaticamente su circa 300 lavoratori, costretti a lasciare il lavoro dopo moltissimi anni di impegno e sacrificio a favore degli utenti e pazienti della Azienda Sanitaria: sofferenti psichici, anziani affetti da patologie della terza età (Alzheimer, demenza senile), disabili, che perderanno i loro punti di riferimento. Un patrimonio di conoscenze ed esperienze che, espulso di punto in bianco dal sistema dei servizi socio-sanitari, lascerà un vuoto che vanifica l’efficacia stessa dei servizi» si legge nella lettera al Prefetto, dove si sottolinea il forte impatto sociale che determinerà il licenziamento di tante persone. «Le cooperative non riescono, nei tempi e nelle modalità indotte dal recesso anticipato unilaterale, a trovare soluzione alternative per ricollocare il personale interessato. Anzi esse stesse rischiano di non sopportare l’impatto economico estremamente impegnativo derivante dall’interruzione: i costi determinati dalle procedure di licenziamento, ingenti perdite anticipate di fatturato, la brusca incidenza sulle dinamiche finanziarie delle imprese interessate, i rischi collegati alle possibili ripercussioni sui rapporti con il sistema bancario, mettono seriamente a rischio la continuità aziendale delle cooperative coinvolte e dello stesso consorzio Gesco».
«Gesco oggi rappresenta un sistema di imprese sociali che dà lavoro ad oltre 1.000 donne e uomini, professionisti ed esperti di lavoro sociale, il cui apporto non può essere lasciato andare senza aver esperito ogni tentativo per evitarlo. Auspichiamo che si possa ripristinare la legalità, riportando il contratto in essere alla scadenza naturale e, al contempo si possa avviare un confronto serrato con la città, a cui Gesco nei giorni scorsi ha lanciato un accorato appello, per continuare a sostenere che il Welfare non è un lusso!»
Pertanto Gesco ha chiesto al Prefetto «il Suo autorevole ed urgente intervento, affinché questa vertenza possa avviarsi ad una positiva risoluzione, e la città di Napoli, già troppo ferita da fame di lavoro e di servizi, non debba subire un’altra pesante ed ingiusta sventura».