In Italia, in un anno, vengono eseguiti oltre 260.000 interventi di chirurgia estetica e quasi 500.000 trattamenti di medicina estetica. A rivelarlo sono i dati ISAPS 2023, che fotografano un settore in costante espansione. Ma se da un lato cresce la domanda, dall’altro non bisogna trascurare i rischi, spesso sottovalutati, legati anche a trattamenti apparentemente semplici, come i filler o le iniezioni di tossina botulinica.
Mentre i riflettori sono puntati sui rischi della chirurgia estetica dopo la morte della 47enne di Roma a seguito di una liposuzione, la Federazione Italiana Medici Estetici (FIME) rivolge l’attenzione a una maggior tutela delle procedure di medicina estetica: durante il XII congresso nazionale, in programma a Napoli a settembre, è prevista una tavola rotonda dedicata proprio al tema della sicurezza.
“La premessa è che nessun intervento medico è privo di rischi, e quelli estetici non fanno eccezione – sottolinea il professor Raffaele Rauso, presidente del congresso FIME –. Anche una cosiddetta “punturina” richiede competenze, strutture adeguate e consapevolezza da parte del paziente”.
Tre i principali segnali d’allarme da non ignorare: primo, le pubblicità troppo aggressive. “Bisogna diffidare di chi promette risultati rapidi e perfetti, soprattutto sui social, senza menzionare rischi o indicazioni mediche”. Secondo, i prezzi stracciati: le offerte “due per uno” o “filler sconto 50%” nascondono spesso materiali scadenti o personale non qualificato. Infine, le strutture non idonee: un ambulatorio improvvisato non offre le garanzie igienico-sanitarie necessarie per affrontare anche il più semplice dei trattamenti.
A ribadire l’importanza di un approccio informato e responsabile anche il presidente della FIME, il professor Nicola Zerbinati: “È necessario promuovere una cultura della sicurezza e scoraggiare l’uso della medicina estetica come strumento di marketing. Il nostro obiettivo è mettere al centro il paziente, tutelando salute e benessere”.
In un mercato sempre più affollato e competitivo, il messaggio della FIME è netto: la bellezza non può essere più importante della salute. Prima di ogni trattamento, è fondamentale porsi le domande giuste, valutare la struttura, il medico e la qualità dei materiali utilizzati. Perché dietro a una “punturina” ben fatta, ci sono anni di studio e responsabilità.