SALERNO – L’IRCCS Fondazione don Gnocchi realizzerà presso il Centro Santa Maria al Mare di Salerno, una delle prime sedi storicamente attivate dal suo fondatore don Carlo Gnocchi, un nuovo Polo per l’Innovazione della robotica riabilitativa, denominato Centro di Eccellenza per l’Innovazione della Medicina Riabilitativa con la Robotica e le Tecnologie integrate (MedRehabRob). Il progetto sarà sostenuto dal Governo italiano, nella cornice del Piano Nazionale per gli investimenti Complementari al PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: si tratta di un importante investimento che ha l’obiettivo di mettere a disposizione delle persone fragili, affette da malattie croniche, con disabilità, sia in età pediatrica che anziana, nuovi sistemi robotici di riabilitazione neuromotoria che ne migliorino la qualità di vita. Non solo, il progetto vuole costruire un vero e proprio centro di ricerca d’avanguardia che ospiti sperimentazioni cliniche per lo sviluppo di nuove tecnologie e dei robot del futuro, consentendo alla medicina riabilitativa robot-assistita di progredire e di essere sempre più adeguata ai bisogni dei pazienti.

In questa direzione, il progetto prevede che il Centro di Salerno, oltre a essere dotato di nuove tecnologie, sia oggetto di importanti interventi di adeguamento che interesseranno 690 metri quadri di superficie in un padiglione interamente dedicato.

 

Il Centro di Eccellenza MedRehabRob è stato presentato nel corso del convegno FIT4MEDROB – rivoluzionare i modelli assistivi e riabilitativi – che si è tenuto oggi presso il Palazzo Comunale di Salerno alla presenza, tra gli altri, del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, del sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, del rettore dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Matteo Lorito, del rettore dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Gianfranco Nicoletti, e del rettore dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e Direttore Scientifico dell’IRCCS Don Gnocchi, Eugenio Guglielmelli.

L’iniziativa, che avrà una seconda sede operativa a Bari gestita dagli Istituti Clinici Scientifici Maugeri, rientra infatti nell’ambito del più ampio progetto “Fit for Medical Robotics” (Fit4MedRob),  che coinvolge 25 partner, tra cui dieci università e centri di ricerca, 11 centri clinici e Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) e tre imprese. È importante ricordare che il 44% dei fondi di tutto il progetto è destinato a strutture del sud Italia.

Sottolinea Francesco Converti, direttore generale dell’IRCCS Fondazione don Gnocchi: “Il beato don Carlo Gnocchi, sin dalla nascita della Fondazione, ha ritenuto di focalizzare il suo impegno tanto nel nord quanto nel sud Italia. La Fondazione gestisce il Centro Santa Maria al Mare di Salerno sin dal 1951: negli anni questa struttura è divenuta punto di riferimento territoriale per le cure riabilitative ambulatoriali e domiciliari, sia per il bambino che per l’adulto. Oggi, con questo progetto, vogliamo creare un centro che sviluppi innovativi percorsi di cura attraverso la diffusione di soluzioni robotiche per la riabilitazione e la protesica e che sia anche in grado di attirare talenti che scelgano Salerno e il Sud per sviluppare i loro progetti di ricerca e innovazione in questo ambito”.

Eugenio Guglielmelli, rettore dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e direttore scientifico dell’IRCCS Fondazione don Gnocchi, dichiara: “La Fondazione don Gnocchi, nel progetto Fit4MedRob, coordina con l’Università di Pavia uno dei tre pilastri su cui si articola, quello dedicato alla ricerca clinica. Il lavoro di sviluppo prevede la prima parte già in corso in cui saranno identificati i bisogni di pazienti e di operatori sanitari, a partire dai quali, in una seconda parte, verranno progettati specifici studi clinici, per colmare i gap che ad oggi limitano l’accessibilità e l’integrazione nei percorsi di cura e assistenza di queste tecnologie, e anche i nuovi modelli organizzativi e le innovazioni regolatorie indispensabili per garantire la massima sicurezza e la piena sostenibilità socio-economica della nuova medicina riabilitativa predittiva, personalizzata, partecipativa e preventiva. Fit4MedRob mira a soddisfare le esigenze specifiche di pazienti di tutte le età con ridotte funzioni sensomotorie e/o cognitive che necessitano di riabilitazione, assistenza o supporto e individui a rischio esposti a processi di invecchiamento o a condizioni lavorative, ad esempio di affaticamento muscolare, che potrebbero migliorare la qualità della loro vita attraverso trattamenti o misure preventive”.

Ospitiamo con soddisfazione ed orgoglio nella nostra città questo importante evento – dichiara il Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli – Salerno è una città solidale, sensibile, attenta alle esigenze di tutti. La nostra amministrazione ha da sempre puntato molto sulle politiche sociali con l’intento di non lasciar indietro nessuno. La Fondazione Don Gnocchi è una realtà solida e profondamente radicata nel nostro territorio, e lo dimostra anche l’investimento per la realizzazione, presso il Centro Santa Maria al Mare, di un nuovo polo per l’innovazione della robotica riabilitativa.

Istituzioni, operatori del settore e mondo della ricerca possono e devono collaborare fianco a fianco al fine di affrontare nel migliore dei modi una sfida di assoluta rilevanza clinica, socio-economica ed umanitaria: quella di implementare ed incentivare l’utilizzo sostenibile della robotica per migliorare i risultati dei trattamenti riabilitativi. Dal dialogo tra chi amministra e chi opera in questo delicato settore potranno emergere spunti ed idee per promuovere un sempre più diffuso e democratico utilizzo delle più moderne tecnologie in ambito sanitario“.

Fit4MedRob

È uno dei quattro progetti approvati recentemente nel bando PNC-PNRR dedicato alle tecnologie per la salute e, nel caso specifico, alle tecnologie per la robotica riabilitativa integrata con le tecnologie digitali.

L’impatto atteso del progetto è mettere a punto nuovi paradigmi di cura, in cui il contributo della tecnologia potrà migliorare i percorsi riabilitativi, gli approcci preventivi e le attività di assistenza, anche domiciliari, per le persone con stadi cronici o transitori di malattia e disabilità. Le attività di progetto sono organizzate in tre macro aree, denominate Mission: quella di sperimentazione clinica altamente traslazionale (Mission 1), quella di implementazione tecnologica (Mission 2) e quella di ricerca di base (Mission 3).

Fit4MedRob è caratterizzato da un’impostazione fortemente multi-disciplinare, come d’altronde richiede la medicina della riabilitazione, e così bioingegneri, neuroscienziati, fisiatri, psicologi, chirurghi, giuristi collaboreranno per raggiungere un nuovo paradigma di continuità di cura che partirà dalla prevenzione fino ad includere tutte le fasi della malattia, da quella acuta a quella cronica. Aspetto estremamente rilevante, anche ai fini di una massimizzazione dell’impatto dei risultati che verranno conseguiti, sono le attività di ricerca volte a innovare gli aspetti normativi, etici e legali, e organizzativi che sottendono alla sperimentazione clinica di nuovi dispositivi medici, allo scopo di accelerare la messa a terra dell’innovazione che via via sarà introdotta attraverso le attività di ricerca tecnologica e di base.

Le tecnologie robotiche nella riabilitazione

Le applicazioni robotiche permettono di aumentare l’intensità dei trattamenti, propongono scenari sempre più stimolanti e motivanti per il paziente, consentono di realizzare protocolli personalizzati e di misurare in modo oggettivo le risposte, migliorando il risultato di ogni progetto riabilitativo.

La riabilitazione robotica e con tecnologie avanzate è utile a persone con difficoltà e deficit nei movimenti delle braccia e delle mani, problemi del cammino e disturbi dell’equilibrio.

Questi strumenti sono già impiegati nella pratica clinica con i pazienti pediatrici ma il nuovo centro si impegnerà a utilizzarle anche con gli adulti e gli anziani.

In particolare, si concentrerà sulla pre-abilitazione, cioè le userà per migliorare le loro capacità funzionali così da resistere ai danni dell’inattività fisica e contrastare la sarcopenia, cioè l’indebolimento della struttura muscolare.

Le nuove tecnologie presentano anche il vantaggio del monitoraggio a distanza del paziente e permettono il superamento, grazie all’automazione, del vincolo della presenza fisica del fisioterapista

Questi strumenti, sinora usati per aiutare il movimento, potranno essere utilizzati anche per compiti cognitivi (aiutando così la riabilitazione neurologica) e arricchiti da realtà virtuale e dall’intelligenza artificiale.

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