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NAPOLI – Batteri sempre più resistenti agli antibiotici. Un trend diffuso in Europa, anche in Italia, specialmente in Campania e nelle regioni meridionali “Una situazione decisamente pericolosa, dovuta all’eccessivo utilizzo degli antibiotici da parte dei pazienti, con il rischio che la resistenza diventi sempre più elevata, impedendo di curare molti pazienti colpiti da infezioni batteriche, da quelle dell’apparato urinario alle intra-addominali”

, spiega Carlo Tascini, direttore della Prima Divisione di Malattie Infettive a indirizzo Neurologico dell’Ospedale Cotugno, Azienda Ospedaliera Specialistica dei Colli di Napoli. Il professor Tascini è stato uno dei relatori, assieme al Direttore U.O. di Malattie Infettive al Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna, al convegno tenutosi nei giorni scorsi, per la presentazione di Zerbaxa, una nuova terapia antibiotica (prodotto da Msd) per contrastare l’avanzata dei batteri multiresistenti, tra cui Escherichia Coli, Klebsiella pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa, il 70% di tutti i patogeni Gnam-negativi, causa di infezioni al tratto urinario. Il farmaco, è stato recentemente approvato dall’Aifa e per ora sarà utilizzato solo in ospedale. In due trial clinici, il primo, testato su 1083 pazienti con complicate infezioni alle varie urinarie, ha portato all’eliminazione dell’infezione nell’85% dei casi. Nel secondo trial condotto su quasi mille pazienti con problemi intraddominali, ha provocato la guarigione del 94% dei casi (stesso dato della terapia di confronto, il meropenem), mostrando un buon profilo di tollerabilità e sicurezza. “Questo farmaco è un’innovazione terapeutica rispetto a quelle disponibili ed è una valida alternativa all’uso dei carbapanemici, i selettori più potenti di germi Gnam-negativi multiresistenti nell’intestino dei pazienti ricoverati in ospedale ha concluso il professor Tascini. La nuova opzione terapeutica si presenta quindi come un valido strumento per disinnescare il fenomeno dell’antibiotico resistenza che rende i batteri insensibili a questi farmaci, praticamente invincibili. Una vera e propria bomba ad orologeria, questa della resistenza agli antibiotici, pronta a scoppiare mettendo in allarme le Nazioni di tutto il mondo. Ogni anno si registrano in Europa 4 milioni di infezioni da germi antibiotico-resistenti che causano 37mila decessi e una spesa stimata dal Who, tra costi sanitari e non, di circa 1,5 miliardi di euro l’anno. Negli Stati Uniti invece sono 2 milioni i soggetti colpiti da un’infezione resistente agli antibiotici con circa 50mila morti e una spesa che supera i 20 milioni di euro.

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