I napoletani sono sempre più preoccupati dalla crisi in cui versa la sanità pubblica, con la maggioranza di essi che non la ritiene più in grado di rispondere, da sola, a tutti i loro bisogni in fatto di salute. A rilevarlo è l’ultima indagine dell’Osservatorio Sanità[1] di UniSalute, che è tornata a sondare l’opinione degli abitanti di Napoli sullo stato del Servizio sanitario nazionale.
Dalla rilevazione è emerso come quasi due napoletani su tre (64%) pensino che il SSN – allo stato attuale – non sia più sufficiente per i loro bisogni sanitari e di cura. Il dato è in aumento rispetto all’anno scorso, quando poco più della metà (52%) aveva dichiarato di ritenere la sanità pubblica non più adeguata a coprire tutte le proprie esigenze. Uno su tre (32%), inoltre, dice che la sua opinione del SSN è peggiorata rispetto a 5 anni fa.
Nonostante ciò, i cittadini napoletani sono consapevoli del ruolo centrale del SSN nel sistema di welfare del Paese, con il 47% che dice di avere ancora fiducia nella sanità pubblica, e oltre uno su tre (35%) che continua a ritenerla una delle migliori al mondo. Non solo: la maggioranza (58%) si dice soddisfatta delle cure ricevute in ambito pubblico, e rispetto al periodo pre-pandemia circa un intervistato su tre (31%) nota un maggior ricorso ai servizi di telemedicina e teleconsulto: un sostegno da parte della tecnologia che viene visto con favore, tanto che il 66% vorrebbe un maggior uso di soluzioni tecnologiche per l’assistenza a distanza.
I tempi di erogazione delle prestazioni restano il problema principale riscontrato dagli intervistati, con il 65% che li considera eccessivi. Il 77% del campione, inoltre, ritiene che rispetto a 5 anni fa i tempi di attesa si siano allungati, e di conseguenza puntare a ridurli è considerato l’aspetto più importante su cui intervenire per migliorare il SSN (73%), insieme ad aumentare le tipologie di prestazioni coperte (44%).
Ovviamente, queste criticità sono collegate anche alla carenza di personale sanitario, con medici e infermieri sempre più spesso costretti a sopportare carichi di lavoro estenuanti. Un problema che non sfugge ai napoletani: tre su quattro (75%), infatti, sostengono che il numero di medici e infermieri in forze al Servizio sanitario nazionale sia inadeguato rispetto alle esigenze dei cittadini.