Martina

NAPOLI– “Sapevamo che la sanità campana sia piena di lavoratori che al valore professionale associano indiscusse qualità morali e umane e la storia di Martina Di Donna lo dimostra”.

Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione sanità, a cui Francesco Cascella, zio di Martina, una diciannovenne, studentessa di ingegneria biomedica, morta dopo 12 giorni di ricovero, per le conseguenze di un aneurisma cerebrale, ha chiesto di raccontare la storia.

“Martina è stata colpita dall’aneurisma l’ultimo giorno dello scorso anno ed è stata portata d’urgenza al Cardarelli dove è stata immediatamente soccorsa nel migliore dei modi possibili, sia dal punto di vista umano che professionale, al punto che il professor Caiazzo che era in vacanza a Sorrento è tornato appositamente per operarla” ha raccontato Borrelli aggiungendo che “l’operazione è riuscita ma la situazione è rimasta gravissima e i genitori, Roberta Ferrara e Raimondo Di Donna, e tutti quelli che volevano bene a Martina hanno potuto constatare l’umanità di chi lavora al Cardarelli a cominciare dal dottor Elio Bonagura, responsabile anestesista del reparto di rianimazione”.

“Purtroppo, nonostante tutti gli sforzi, Martina è morta e la famiglia, anche per rendere onore a una ragazza che è sempre stata gioviale e pronta ad aiutare il prossimo, ha deciso di donare gli organi che ora permettono ad altre persone di vivere o di riavere una qualità della vita degna di questo nome” ha aggiunto Borrelli per il quale “così come si denuncia quel che non va nella sanità campana, è giusto anche evidenziare quanto di buono si fa, soprattutto quando a farlo sono persone che, pur se colpite così duramente dalla vita, apprezzano quanto è stato fatto per assistere la loro congiunta”.

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