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NAPOLI – Un’aspettativa di vita di un secolo per i bambini che nasceranno nel prossimo futuro? “E’ possibile, malgrado quello che si dice sull’inquinamento e su altri fattori ambientali, l’aspettativa di vita tende ad aumentare, ovviamente ci sarà un limite ma noi vogliamo vivere non solo a lungo ma anche bene, senza grandi patologie”. Lo afferma Claudio Franceschi, professore emerito dell’Università di Bologna, che ha tenuto oggi una lectio magistralis a Napoli sul tema della longevità nell’ambito dei convegni di Alfa Omega, la tre giorni che ha aperto la Settimana della Prevenzione.

 

“Lo studio delle basi biologiche dell’invecchiamento con  malattia – spiega Franceschi – ma sopratutto senza malattia stanno andando molto avanti con grande interesse scientifico per le procedure che possono ritardare l’invecchiamento e diminuire l’incidenza delle patologie. Procedure basate sull’alimentazione e l’attività fisica ma anche su alcune sostanze che si son studiate su modelli animali e tra poco entreranno negli studi clinici sull’uomo”. Proprio per questo Franceschi, sta progettando insieme alla professoressa Annamaria Colao, responsabile scientifica della Settimana della Salute e professore ordinaria di Endocrinologia all’Universiità Federico II di Napoli.

   “Noi stiamo pensando – spiega Franceschi – con la professoressa Colao che, vista la maturità di questo argomento scientifico, a realizzare un istituto sulla longevità, che non c’è in Italia. Visto che i nostri stili di vita e la dieta mediterranea sono molto efficaci e sono un modello da esportare, l’istituto renderebbe lo studio sulla longevità più robusto per ricercatori e medici e operare una diffusione di queste pratiche per vivere meglio e più a lungo”.    

   Oggi si chiude la tre giorni di convegni scientifici e domani la Settimana della Prevenzione volta pagina con l’apertura del Campus della Salute che sarà inaugurato domani, giovedì 12 ottobre alle ore 17, dal cardinale Crescenzio Sepe. Il Campus 3S è un grande ospedale da campo con oltre cento medici attivi per visitare gratuitamente la popolazione napoletana. Dalle 14 di domani, fino al tramonto di sabato si avrà l’opportunità di accedere all’area attrezzata con accettazione, visita ambulatoriale specialistica, diagnosi e referto proprio come in un vero ospedale.

Il lungomare cittadino nell’area pedonale dalla Rotonda Diaz sarà animato anche da un programma ricchissimo di eventi sportivi e musicali, aree dedicate ai bambini, food, solidarietà e tanto altro. La prevenzione è al centro del progetto promosso da Annamaria Colao, coordinatore scientifico e Tommaso Mandato, presidente di Sportform. Numerosissime le opportunità di visita per i cittadini: endrocrinologia, nefrologia, gastroenterologia, cardiologia, dermatologia, senologia, ortopedia, oculistica, metabolismo, andrologia, ginecologia, pneumologia, tiroide, nutrizione. Tra gli appuntamenti di domani “Prevenzione e sport, prevenire e non dimenticare”, l’evento che si svolgerà alle 17.30 in collaborazione con l’associazione “Ciro vive” di Antonella Leardi, che in occasione della gara Roma-Napoli consegnerà premi e riconoscimenti per promuovere i valori della solidarietà nello sport al presidente del CONI Giovanni Malagò, al presidente della Lega dilettanti Cosimo Sibilia, Gennaro Iezzo, Pierpaolo Marino, Alfonso De Nicola, Enzo De Caro, Luigi De Canio.

   Numerosi anche i testimonial, con artisti e scienziati, imprenditori e sportivi insieme per promuovere la Settimana della prevenzione che terminerà domenica 15 ottobre con la Prevention race, una maratona di 10 Km e una passeggiata aperta anche ai cani, che percorrerà il lungomare cittadino. Tra i tanti ci saranno Maurizio de Giovanni, Patrizio Oliva, Adele Pandolfi, Gioia Spaziani, Lello Esposito, Monica Sarnelli e Rosaria De Cicco.

   Salute, sport e solidarietà compongono le tre S del Campus3S che ormai da anni è attivo in tutta la Campania ma che ormai ha diramazioni in tutta Italia, con iniziative che coinvolgono la popolazione con una diffusa azione di prevenzione facendo anche sport e divertendosi. Attenzione al sociale, allo sport e alla salute, dunque attraverso una dinamica che consenta alla popolazione di avvicinarsi alla medicina in maniera meno formale ma altrettanto efficace. Un modello che sino ad ora è stato vincente per il Campus della Salute che negli anni è diventato una presenza fissa a Napoli e in tutte le città della Campania. Una proposta che dallo scorso anno, con il progetto AlfaOmega che precede le giornate in piazza, consente di avere un confronto scientifico di grande livello internazionale ai relatori che affronteranno ogni tema della ricerca in campo medico. “Il successo – conclude Annamaria Colao, coordinatore scientifico della manifestazione – di questa formula significa che la popolazione avverte l’esigenza di un contatto diretto con il medico e spesso forse non ci va per pigrizia, perché costa, perché pensa di consultarlo solo quando si sta male. In questo modo abbiamo salvato molte vite e di ciò io e le tante persone che lavorano volontariamente a questa iniziativa siamo molto fieri. Oggi miriamo a promuovere una campagna nazionale di prevenzione primaria vera che, oltre a garantire un abbassamento delle percentuali di malati, riduca anche i costi per la sanità pubblica. Intendiamo così anche ribaltare l’approccio alla cura delle malattie. Bisogna ricercare le cause più che mirare alla semplice terapia sugli effetti. E lo stile di vita, il mangiare bene, il dormire adeguatamente, l’esercizio fisico, rappresentano un elemento essenziale per ridurre l’impatto che le malattie hanno sulla nostra popolazione. Per questo motivo da quest’anno abbiamo lavorato in più stretta collaborazione con l’Ordine dei medici e con i medici generici. Inoltre abbiamo realizzato degli show cooking per favorire l’incontro tra cucina e scienza”.

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