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NAPOLI – Percorsi tattili “intelligenti”, bastone elettronico e messaggi vocali per consentire ai non vedenti di potersi muovere da soli in reparto. Tecnologie e sistemi all’avanguardia che fanno del nuovo reparto dedicato ai pazienti Malattie Oculari Rare dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Vanvitelli” di Napoli

, un’eccellenza unica in Italia.Un centro capace innanzitutto di accogliere il paziente con il sospetto di patologia oculare rara e fornirgli un inquadramento diagnostico nel più breve tempo possibile, dotato di adeguata tecnologia e un know-how specialistico. Il reparto è stato inaugurato il 22 marzo, nella Clinica Oculistica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, presidio ospedaliero di Cappella Cangiani, in via Pansini 5.Intervenuti, oltre al personale impegnato in prima linea nel progetto, il rettore Giuseppe Paolisso, il direttore generale dell’azienda Policlinico, Maurizio di Mauro, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e Andrea Ballabio, direttore scientifico dell’Istituto Telethon di Genetica e Medicina (Tigem).Durante l’incontro si è fatto il punto sulle attività di ricerca scientifica e di offerta assistenziale di eccellenza che l’Ateneo offre ai cittadini campani e di tutta Italia nella diagnosi, riabilitazione nonché cure sperimentali per le Malattie Oculari Rare. Il policlinico ‘Vanvitelli’ rappresenta da anni, del resto, un importante punto di riferimento di rilievo nazionale per i pazienti affetti da Malattie oculari rare, grazie all’esperienza pluridecennale del team multidisciplinare coordinato da Francesca Simonelli, Professore Ordinario e Direttore della Clinica Oculistica. Tanto che dall’attivazione del Registro Regionale per le Malattie Rare (2011) la Simonelli e il suo team hanno già diagnosticato circa 2600 pazienti provenienti dalla Campania e per circa il 45% dalle altre Regioni d’Italia.Da anni, il team Malattie oculari rare collabora con la Fondazione Telethon per la ricerca di possibili cure per le Malattie Genetiche Oculari. Questa collaborazione ha permesso la conduzione presso l’Università Vanvitelli del primo studio al mondo di terapia genica per il trattamento di una forma di Cecità Infantile, l’Amaurosi Congenita di Leber. In questo modo, sono stati trattati con successo sei pazienti italiani e si auspica che nei prossimi anni questo trattamento sarà approvato in Europa.Con l’obiettivo di estendere ad altre patologie il successo di questa esperienza nasce, grazie alla sinergia tra la Fondazione Telethon, l’Università Vanvitelli e l’Azienda ospedaliera Vanvitelli, l’Unità di Terapia Oculari Avanzate, unica in Italia e tra le poche in Europa, dedicata alla sperimentazione di strategie terapeutiche innovative per il trattamento delle Patologie Oculari Rare.

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