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NAPOLI – Ritorna rinnovata nelle iniziative al servizio dei cittadini, la campagna d’informazione “Punto nel Vivo”, patrocinata da FederAsma e Allergie Onlus – Federazione Italiana Pazienti

(www.federasmaeallergie.org) e realizzata con il contributo incondizionato di ALK-Abellò (www.alk-abello.it). L’iniziativa, partita nella seconda metà di maggio e attiva fino a ottobre inoltrato, ha l’obiettivo di far conoscere agli italiani, regione per regione, l’esistenza e le caratteristiche delle reazioni allergiche da punture di imenotteri, oltre alle terapie con cui trattarle. Una famiglia che comprende oltre 100.000 specie d’insetti, tra i quali, i più noti e comuni sono, le api, le vespe e i calabroni.In Campania hanno aderito 5 centri allergologici e i Pronto Soccorso afferenti: 1 a Napoli, 1 ad Avellino, 1 a Caserta e 2 ad alta specializzazione in provincia di Salerno. In queste strutture il pubblico potrà trovare il materiale informativo della campagna.“La nostra Associazione ritiene importante informare la popolazione sulle reazioni allergiche al veleno da punture di imenotteri – dichiara Ornella De Santis, Presidente dell’Associazione di Sostegno Allergici Campani (ASAC) – La campagna di informazione Punto nel Vivo su questa allergia è sostenuta dai principali esperti allergologi della nostra regione e rappresenta una grande occasione per accendere un riflettore su un tema di grande attualità. La nostra speranza è che la distribuzione del materiale informativo della campagna nei centri di allergologia e nei Pronto Soccorso, insieme alle informazioni fornite costantemente dalla pagina Facebook di Punto nel Vivo, permettano alle persone di distinguere le reazioni normali da quelle allergiche, e spingerle, seguendo i consigli degli esperti, per prima cosa a rivolgersi allo specialista allergologo per una corretta e tempestiva diagnosi.”9 italiani su 10 punti almeno 1 volta nella vita. 8% la possibilità di essere allergici.Nel corso della loro vita, 9 italiani su dieci vengono punti da un’ape, vespa o calabrone e fino all’8% di questi può sviluppare una reazione allergica, spesso senza sapere quali possano essere le conseguenze: reazioni locali importanti, con pomfi in sede di puntura superiori al diametro del palmo della mano, casi più rari di shock anafilattico fino all’evento eccezionale del decesso (non meno di 10 casi all’anno accertati in Italia).Anziani e apicoltori i più colpiti da reazioni allergiche al veleno di imenotteri.Secondo gli esperti è importante ribadire come, secondo i dati, le persone che registrano il maggior numero di reazioni allergiche da veleno di imenotteri sono in primis gli apicultori che con tutta evidenza hanno un rischio, classificabile come professionale, che li porta a registrare fino al 32%delle reazioni sistemiche. Mentre un discorso diverso va fatto per gli anziani che diventano allergici agli imenotteri, il cui problema consiste nel rischio di sviluppare reazioni più gravi nella fragilità, dovuta nella maggioranza dei casi alla presenza di patologie concomitanti, con particolare riferimento alle malattie cardiovascolari.

 

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