Gli italiani sono sempre più insoddisfatti del sistema di welfare gestito dallo Stato: tempi di attesa infiniti nei pronto soccorso, visite sovvenzionate dall’ASL disponibili solo dopo mesi (se non anni) e tanti altri problemi. Proprio per questo motivo, molti connazionali stanno puntando sempre più sulle assicurazioni sanitarie private.
Aumenta la spesa sanitaria pubblica e privata
Ormai è 1 italiano su 4 (il 25%) a possedere una copertura sanitaria integrativa (assicurazione, fondo o cassa sanitarie) e si prevede che sempre più persone ne faranno uso in futuro. Secondo gli esperti di Bain & Company Italia, una società di consulenza strategica, a contribuire significativamente all’aumento della copertura sanitaria integrativa – soprattutto per le visite specialistiche e i servizi diagnostici – è il sempre crescente calo del tasso di natalità, congiunto a un’aspettativa di vita sempre più lunga: il mix produce come effetto una popolazione sempre più vecchia, con bisogni sanitari specifici da coprire.
A questo si sommano tempi di attesa interminabili per quanto riguarda i servizi delle prestazioni pubbliche. Da qui, la scelta di affidarsi a un’assicurazione privata. Oggi, peraltro, trovare una polizza sanitaria adatta alle proprie esigenze è semplicissimo: basta avvalersi di un portale specializzato nelle assicurazioni online, tramite il quale è possibile confrontare le varie opzioni disponibili e sottoscrivere il contratto direttamente online.
Sempre nel settore assicurativo, i premi delle polizze malattia – che includono sia le polizze collettive per imprese e fondi assicurati che le polizze individuali – sono aumentati del 4,9% annuo dal 2017, raggiungendo 3,3 miliardi di euro nel 2021.
Ma non è solo la spesa sanitaria privata a essere aumentata negli ultimi anni: la spesa pubblica sanitaria in Italia si attesta a circa 127,8 miliardi di euro, con un incremento pari a 15,1 miliardi rispetto al 2010. La stessa società Bain & Company spiega inoltre come la spesa sanitaria sia destinata ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni, complici la crescente inflazione, gli investimenti nel settore della sanità digitale, l’impatto del decreto legge semplificazioni e la crescente attenzione alla salute da parte di cittadini e imprese, come rilevato dal 1° Rapporto sulla Sanità italiana condotto da Censis in collaborazione con Janssen Italia.
Le cause del boom della sanità integrativa
Da una parte si ha una sempre maggiore consapevolezza degli italiani: le persone sono oggi più informate sulla propria salute e sulle opzioni disponibili per ottenere una migliore assistenza medica. L’uso crescente della copertura sanitaria integrativa, non a caso, riflette una maggiore attenzione verso la salute individuale e la ricerca di un livello di assistenza superiore a quello garantito dal sistema sanitario pubblico. Oltre a ciò vi è un crescente (già citato) invecchiamento della popolazione: le persone sempre più anziane e sempre più bisognose di assistenza si scontrano con un Servizio sanitario nazionale carente e con una popolazione di medici e infermieri anch’essi più vecchi e in minor numero.
A peggiorare ulteriormente la situazione vi è anche l’incremento significativo delle malattie cronico-degenerative, che in Italia assorbono circa l’80% della spesa dedicata alla sanità. Attualmente sono circa 24 milioni gli italiani con una malattia cronica con costante bisogno di farmaci e cure, numero che sarà destinato ad aumentare di un milione entro il 2025. Anche in questo caso, l’allungamento dell’aspettativa di vita ha aggravato i problemi, essendo le malattie croniche sempre più riscontrate quanto più è avanzata l’età del paziente.



















