NAPOLI – “Si stima che più di dieci milioni di persone (un italiano su cinque) abbiano sofferto di disturbi oculari riconducibili all’occhio secco (Dry Eye), un disagio vissuto come una vera e propria patologia, al pari dei dolori di una angina pectoris. E se fino a qualche anno la secchezza oculare riguardava in particolare chi lavorava tante ore al computer, donne in menopausa e pazienti affetti da artriti a causa della riduzione delle lacrime, ora sono a rischio anche i più giovani, addirittura i bambini tra i 3 e i 5 anni, a causa del continuo utilizzo di smartphone, tablet e pc”. A dirlo è il professor Vincenzo Orfeo, presentando il Congresso “Napoli 2024: Cataratta, Refrattiva e Superficie oculare – Come migliorare la qualità della vita delle persone”, in programma i prossimi 17 e 18 maggio presso il centro congressi dell’Hotel Royal Continental (via Partenope).
Esperti da tutta Italia saranno a Napoli per confrontarsi sulle ultime novità in campo medico e tecnologico legate alla chirurgia oculistica, con sessioni presso l’auditorium e corsi di aggiornamento in contemporanea presso le altre sale, che vedranno Wet Lab e simulatori per la chirurgia della cataratta, l’intervento più richiesto in ambito oculistico. “A tal proposito – spiega Orfeo – sarà possibile sperimentare le nuove tecniche legate all’utilizzo di tecnologie e nuove protesi nel campo della cataratta. Si tratta di lentine intraoculari o cristallini artificiali che vanno a sostituire il cristallino opaco (cataratta) e danno la possibilità del vero ringiovanimento della vista del paziente, migliorando la visione da lontano a persone che avevano sempre portato gli occhiali, ma anche la vista intermedia (al pc) e da vicino”.
All’evento, organizzato dal professor Vincenzo Orfeo, parteciperanno decine di chirurghi e specialisti in Oculistica provenienti da tutta Italia. E, in particolare, nella sessione dedicata al Dry Eye ci sarà una lettura magistrale del professor Maurizio Rolando di Genova e le relazioni dei professori Pasquale Aragona di Messina e Stefano Bonini di Roma. All’evento parteciperà anche il chirurgo Gianni Alessio, il primo ad aver eseguito un intervento di chirurgia refrattiva da remoto a Roma mentre si trovava a Dubai.
Secondo il professor Orfeo, la vera emergenza del momento è legata al Dry Eye: “Non siamo nati per stare tante ore davanti agli schermi di computer e smartphone e i nostri occhi ne soffrono in maniera continua, ripetuta e ingravescente. Arrivano in studio sempre più persone che passano 8-10 ore davanti ad uno schermo. Per questo è necessaria la prevenzione: ai primi sintomi bisogna rivolgersi al proprio oculista. Con una terapia specifica, si può evitare l’instaurarsi della malattia del Dry Eye che, oltre ad essere fastidiosa, è soprattutto molto invalidante. La vista peggiora e spesso si tratta di problemi che si procrastinano senza essere risolti”.
In Italia, la cataratta resta l’intervento più richiesto nell’ambito della chirurgia oculistica “e oggi siamo in grado di operare in 10 minuti – afferma Vincenzo Orfeo – ma soprattutto senza far avvertire dolore al paziente e senza fastidiose iniezioni. Un intervento molto delicato di microchirurgia intraoculare, che si esegue in spazi tra i 2 e i 4 millimetri, molto ben sopportato dal paziente che, grazie alle nuove tecnologie, non avverte fastidi e, dopo poche ore, può tornare già alla vita normale. Questo intervento riguarda in particolare le persone che hanno superato i 50-55 anni con importanti difetti di vista e un cristallino alterato”.