COLON-RETTO

NAPOLI – Due studi per due anticorpi monoclonali specifici e mirati contro bersagli importanti per la crescita tumorale . Due studi che possono ‘dare la spinta’ giusta alla terapia standard contro il tumore al colon-retto metastatico refrattario, raddoppiando la sopravvivenza libera da progressione della malattia: sono il bevacizumab e panitimumab.

ALLUNGATA IN MANIERA SIGNIFICATIVA LA SOPRAVVIVENZA DI PAZIENTI COMPLESSI
Entrambi gli anticorpi monoclonali hanno dimostrato in due diverse sperimentazioni (SUNLIGHT di fase III e VELO di fase II), di allungare in maniera significativa la sopravvivenza dei pazienti più complessi. Oppure di quelli già curati con più linee di terapia e/o ‘resistenti’ alla chemioterapia.

L’IMPORTANZA DELLO SCREENING A PARTIRE DAI 50 ANNI
Un dato significativo considerando che solo in Italia i nuovi casi di pazienti con questo tumore sono stati stimati nel 2022 in oltre 48 mila. E in crescita costante, di cui 18 mila con la forma metastatica.

Ancora troppi considerando che quello del colon retto è un tumore facilmente prevenibile grazie allo screening. Effettuato nella popolazione generale a partire dai 50 anni. E con la semplice ricerca di tracce di sangue nelle feci (e se, necessario, con la colonscopia), permette la guarigione perché individua la malattia in fase iniziale nel 90% dei casi.

I due lavori, a cui ha partecipato l’Università della Campania Luigi Vanvitelli, sono stati discussi in occasione del convegno The Naples Conference on colorectal cancer. E tenuto a Napoli dal 15 al 17 marzo. Durante il quale è stato fatto il punto sulle più recenti innovazioni terapeutiche e sulle speranze per il futuro ‘genetico’ della cura di questo carcinoma.

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