«Da due giorni le Asl e le Aziende Ospedaliere hanno iniziato a raccogliere le dichiarazioni di adesione alla prossima campagna vaccinale contro il Covid-19. Adesioni volontarie destinate al personale sanitario, medici ed infermieri, che intendono sottoporsi al vaccino a partire dal mese di gennaio. Le adesioni sono state tantissime e superano il 50%, segno che chi lavora in prima linea crede nel vaccino e nella sua sicurezza». A parlare è Agostino Buonauro, coordinatore dell’osservatorio giovani dell’OMCeO di Napoli e candidato alle prossime elezioni ordinistiche nella lista Etica. Buonauro denuncia però che «restano al momento escluse alcune categorie di medici, che non lavorando nelle strutture pubbliche in modo stabile, non vengono coinvolte: come i liberi professionisti, i lavoratori nelle strutture convenzionali o i reperibili della continuità assistenziale. Per questo, sulla base anche delle dichiarazioni del presidente dell’OMCeO di Napoli, Scotti – continua Buonauro- i giovani medici hanno avanzato richiesta alla Regione di dare possibilità anche a questi colleghi di potersi prenotare per il vaccino, attraverso gli ordini professionali, che in questa situazione potrebbero adoperarsi per raccogliere le disponibilità».
«Non possiamo e non vogliamo accettare di essere dimenticati dal piano vaccinale. In Campania, Napoli in testa, ci sono 5.000 odontoiatri che devono essere inseriti tra il personale sanitario da vaccinare subito». Sandra Frojo, presidentessa degli Odontoiatri di Napoli e provincia, non ha dubbi sulle priorità alle quali la Regione dovrà guardare nelle prime settimane del 2021. «È assurdo lasciare fuori 5.000 odontoiatri che, con il personale di studio arrivano a quasi 10.000 unità, da vaccinare. Come Commissione ci siamo fatti promotori, insieme alle altre CAO regionali, di un’iniziativa comune volta a prevedere l’inserimento dei liberi professionisti e del personale di studio tra le prime categorie interessate a ricevere la vaccinazione nella nostra regione». Un fronte comune che promette battaglia, per veder rispettato il diritto alla salute di migliaia di medici odontoiatri e dei loro assistenti di studio. «Qui non si tratta di favorire alcuni a danno di altri – dice Frojo – si deve guardare alle categorie più esposte, e gli odontoiatri sono certamente tra queste. Al di là di una prossimità con il paziente, che necessariamente non può indossare la mascherina, crea un rischio di contagio altissimi. Inoltre, le turbine che si usano comunemente a studio vaporizzano l’aria e rendono ancor più alto il rischio di un contagio. Tutti gli odontoiatri hanno adottato stringenti misure di sicurezza per garantire la salute dei pazienti e la propria, non accetterò di essere dimenticati in occasione delle prime vaccinazioni».