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Napoli

Vanvitelli, CISL FP Campania diffida la direzione generale medici

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NAPOLI – La Cisl Funzione Pubblica della Campania apre formalmente la “vertenza Vanvitelli”. Con una nota trasmessa al rettore dell’azienda ospedaliera universitaria Gianfranco Nicoletti e al direttore generale della Tutela della Salute Antonio Postiglione, il segretario generale della categoria Lorenzo Medici diffida ad utilizzare correttamente i fondi regionali ed annuncia una segnalazione ai competenti uffici della Corte dei Conti per accertare l’eventuale esistenza di un conseguente danno erariale.

La vicenda, che si trascina da tempo, alla luce della mancata firma da parte del Primo Policlinico (l’unica azienda a non sottoscriverlo ancora, dopo il sì della Federico II di Napoli e del Ruggi d’Aragona-San Giovanni di Dio di Salerno) del protocollo di intesa con la Regione, come previsto dal decreto legislativo 517 del 1999 in forza del quale, dopo 4 anni di sperimentazione, si sarebbe dovuto attuato il modello aziendale unico, rischia ora una coda davanti alla magistratura contabile.

In discussione, infatti, è il corretto utilizzo delle risorse destinate al Servizio sanitario regionale, che possono essere assegnate e spese solo da chi opera nel settore. “Se – sottolinea il leader della federazione Medici – il Primo Policlinico non entra nella rete dell’assistenza e preferisce restare nel comparto universitario non può utilizzare i fondi per le AOU, sottraendole di fatto ai cittadini e alle altre aziende del sistema della Campania. In conseguenza, deve sospendere da subito il provvedimento del 4 giugno scorso con cui ha deciso di applicare al personale il contratto del comparto Istruzione e Ricerca, in quanto di fatto non svolge alcuna funzione assistenziale, pur essendo stato assunto a seguito dell’approvazione da parte della Giunta regionale del piano triennale del fabbisogno dell’azienda ospedaliera universitaria,”

A parte questo, la Cisl segnala anche le conseguenze negative che si stanno producendo con questa stasi. “C’è – ricorda Medici – un pronto soccorso ristrutturato e arredato da 2 anni, per il quale sono stati investiti 4 milioni di fondi pubblici, tuttora chiuso nonostante il sovraffollamento di altri nosocomi, a partire dal Cardarelli. Ci sono 250 posti letto su 500 inutilizzati, ma che vengono regolarmente conteggiati nelle attribuzioni regionali. C’è un policlinico che crea futuri medici e sanitari senza offrire ad essi una formazione sul campo, affiancando nell’emergenza-urgenza gli studenti ai professionisti nella cura e negli interventi che un nosocomio è chiamato a svolgere nelle sue funzioni istituzionali. C’è infine una legge regionale, approvata a dicembre del 2022, che prevede l’ingresso delle aziende nel settore. Ma il Vanvitelli continua a perdere tempo. Perché?”

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