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NAPOLI – Non solo emergenza sanitaria, economica e sociale, ma anche di genere. Dall’inizio della pandemia da Covid-19 gli episodi di violenza contro le donne e i casi di femminicidio hanno registrato un forte incremento. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Ordine degli Psicologi vuole accendere i riflettori su quello che sta accadendo anche in Campania.

Gli ultimi dati dicono che in Italia, ogni tre giorni, una donna è vittima di femminicidio e il 78% di questi episodi avviene tra le mura domestiche. Un trend che è diventato ancora più drammatico nel periodo del lockdown, come certifica il rapporto del ministero dell’Interno presentato ad agosto. Dal 9 marzo al 3 giugno sono state 44 le donne vittime di femminicidio (quasi una ogni due giorni) e sono triplicati gli omicidi commessi in ambito domestico.

Per fare il punto su questa situazione, l’Ordine organizza per il 25 novembre un webinar che sarà trasmesso sulla pagina Facebook e si aprirà, alle 16, con gli interventi del presidente Armando Cozzuto e della vicepresidente Liliana D’Acquisto. Interverranno poi i componenti del Comitato per le pari opportunità e la cura delle relazioni, istituito a fine settembre, che illustreranno le azioni da mettere in campo, tra cui la promozione di azioni volte a contrastare gli stereotipi e le discriminazioni di ogni tipo, favorire modelli di welfare inclusivo, proporre interventi normativi, avviare un tavolo tecnico paritetico con altri enti e istituzioni.

Al webinar parteciperà anche Anna Sorrentino, psicologa, ricercatrice e docente di Psicologia giuridica e investigativa presso l’Università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, che nel suo intervento si soffermerà sul fenomeno dell’Intimate Partner Violence e sul metodo della valutazione del rischio (‘Sara-S’, acronimo di Spousal Assault Risk Assessment-Screening), quale strumento utile per valutare e prevenire il rischio di recidiva e violenza tra partner, consentendo agli operatori di intervenire tempestivamente.

Grazie al coinvolgimento delle psicologhe impegnate nei Centri antiviolenza, si discuterà delle difficoltà che stanno affrontando in questi mesi le operatrici dei Cav, tra l’aumento delle richieste di aiuto e la necessità di sperimentare nuovi canali di comunicazione e di intervento per le donne costrette a restare a casa dalle misure anti-Covid.

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