SOMMA VESUVIANA – “La fine dell’orrore della guerra, la conquista della libertà, il ritorno della democrazia dopo la notte del nazifascismo, segnano in modo indelebile la nascita della nuova Italia e, più oltre, della nuova Europa.

E a tutto questo, il movimento di Resistenza e la lotta di Liberazione culminate nel 25 aprile 1945 hanno dato un contributo straordinario.

Quella data poneva termine ad una guerra che aveva raggiunto livelli di atrocità terribili, con i campi di sterminio, la tragedia della Shoah, le città distrutte dai bombardamenti…

L’Italia usciva devastata materialmente, ma non piegata moralmente. Proprio la lotta di Liberazione aveva ridato speranza e dignità al popolo italiano e da quelle vicende storiche, da quei fatti drammatici, sono nate la nostra Repubblica e la nostra Costituzione.

È necessario attraversare con la memoria anche la storia più scomoda, e farla vivere nel ricordo delle nuove generazioni. E la scuola può e deve assumere un ruolo fondamentale per mantenere la memoria, anche quando i testimoni diretti di quel tempo non ci saranno più”. Lo ha affermato Ernesto Piccolo, Preside della Scuola Media Statale “San Giovanni Bosco – Summa Villa” di Somma Vesuviana, nel napoletano, dove la Festa della Liberazione ha avuto inizio con un evento davvero particolare. In memoria della Liberazione non un WeBinar o comunicazione a distanza ma il linguaggio vivo ed universale della Musica.

E Piccolo ricorda “Piero Calamandrei, che fu tra quanti si batterono per dare un futuro diverso all’Italia, si è rivolto soprattutto ai giovani e agli studenti con parole straordinariamente chiare, che a tanti anni di distanza da quando furono pronunciate, conservano una sorprendente attualità. Calamandrei diceva così: “[…] il compito degli uomini della Resistenza non è finito, tutti sentiamo che c’è ancora qualcosa da fare. Gli uomini della Resistenza devono aiutare i giovani, che saranno i governanti di domani, a diventare la nuova classe politica, consapevole del passato e custode di quei valori che il passato ha lasciato all’avvenire. … La Resistenza non è un partito, non deve essere un partito. Ma essa può essere un incontro, un colloquio, una presa di contatto, un dialogo: un avviamento, fra avversari politici, ad intendersi e a rispettarsi. … Quello che unisce, non quello che separa. […]”. Queste parole di Piero Calamandrei sono ancora vere – ha continuato Piccolo – nel tempo difficile che oggi viviamo, un tempo che rischia di apparirci senza speranza per il difficile momento storico che stiamo vivendo. E invece la speranza deve esser viva luce in noi! Se siamo riusciti a superare, pur con enormi sacrifici, la guerra che privava finanche dei generi alimentari sicuramente riusciremo ad uscire dalle tenebre di questa dolorosa pandemia”.

Ed i “suoi” ragazzi, come spesso li definisce, hanno dato vita ad un momento davvero di forte emozione. Gli studenti della San Giovanni Bosco – Summa Villa, scuola media anche ad indirizzo musicale, hanno ricordato il 25 Aprile in presenza mantenendo e rispettando le norme di sicurezza sanitaria. Il tutto con canti, poesia, passi letterari. Un piccolo ritorno alla normalità. Proprio il 2 Giugno dello scorso anno, questa scuola, fu destinataria di un bellissimo messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ricordava l’importanza dei valori della democrazia, della cultura e della libertà, ringraziando il Dirigente Ernesto Piccolo per avere messo insieme i tanti ragazzi delle Scuole ad indirizzo musicale della Campania in nome della Repubblica Italiana e dei suoi valori.

“L’Amministrazione Comunale di Somma Vesuviana che è stata molto sensibile all’invocazione e alla manifestazione organizzata dall’Anpi nazionale che quest’anno ha dedicato il 25 Aprile alle Strade della Liberazione e dal momento in cui a Somma abbiamo 7 strade dedicate ad antifascisti nazionali che hanno combattuto ed alcuni si sono anche immolati per donare la liberà agli italiani più la lapide di un partigiano che è caduto in Valle D’Aosta. Abbiamo ricordato gli 8 antifascisti che richiamano i nomi di Don Minzoni, Turati, G.Ammendola, Gramsci, Matteotti e Gobetti e i due antifascisti locali di cui uno è Gino Auriemma e l’altro Ferdinando Aliperta che oltre ad essere antifascista è stato anche partigiano combattente ed è caduto a GRESSONEY-SAINT-JEAN , in Valle D’Aosta, dove c’è anche una lapide che lo ricorda ed i cui resti mortali sono stati traslati a Somma Vesuviana qualche anno fa per una degna sepoltura nella terra natia. Questo è un momento che non bisogna soltanto far ricordare – ha affermato Ciro Raia, intellettuale, docente e Responsabile Cultura dell’ Anpi Napoli, intervenendo alla manifestazione voluta ed ideata dalla Scuola Media San Giovanni Bosco – Summa Villa di Somma Vesuviana – ma che bisogna anche far rivivere in tutti i modi possibili. Liberazione non significa soltanto liberazione dai nazifascisti ma anche immaginare un universo, immaginare un mondo migliore dove trionfi la giustizia, l’uguaglianza, dove trionfino tutti i sentimenti positivi dell’uomo. Noi siamo ancora in una liberazione incompiuta, purtroppo! Ricordare questi valori con i giovani e nella fattispecie con gli studenti di Somma Vesuviana, significa mettere una pietra per la costruzione di un mondo migliore perché i giovani sono la speranza ed il futuro”.

Somma Vesuviana ha ben 7 strade ed una lapide in memoria di 8 antifascisti ed allora oggi, Domenica 25 Aprile, alle ore 16 la cerimonia dinanzi alle Bandiere e al Monumento ai Caduti in Piazza Vittorio Emanuele III, poi altri due eventi a distanza di pochi minuti con la deposizione di corone di alloro sulle lapidi di cui una dedicata a Gino Auriemma e l’altra al partigiano Ferdinando Aliperta caduto in Valle D’Aosta.

Però quello che accadrà a Somma sarà un qualcosa di più: una due giorni dedicata alla Festa della Liberazione! Una due giorni diversa.

“Rivederci e guardarci viso a viso, ascoltare i ragazzi: questa è stata la grande novità dell’evento di oggi a Somma Vesuviana ed è ancora più significativo che il tutto sia avvenuto in occasione di una manifestazione voluta ed ideata per ricordare quei cittadini, combattenti antifascisti che hanno dato la loro vita per difendere la nostra libertà. A Somma Vesuviana abbiamo 7 strade ed una lapide. Una lapide dedicata al partigiano Ferdinando Aliperta che ha perso la vita lontano dalla sua città. A Somma Vesuviana ci sono 7 strade ed una lapide dedicate a 8 antifascisti. Ed allora con il prof. Ciro Raia e con il Dirigente Ernesto Piccolo – ha concluso Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana – abbiamo pensato di dividere la Festa in due giorni. Oggi abbiamo messo al centro le storie e la musica, domani ritorneranno le storie. Domani, Domenica 25 Aprile, alle ore 16 in Piazza Vittorio Emanuele III avremo la funzione dinanzi alle Bandiere e al Monumento dedicato ai caduti, poi alle 16 e 30 saremo al Largo Gino Auriemma antifascista sommese e deporremo una corona di alloro sulla sua lapide. Alle 16 e 45 saremo in vece nel Borgo antico del Casamale per deporre una corona di alloro sulla lapide del partigiano sommese Ferdinando Aliperta caduto per la libertà in Valle D’Aosta. Le sette strade sono: Don Minzoni, Turati, G.Ammendola, Gramsci, Matteotti, Auriemma, e Gobetti”.

Dunque oggi ben tre eventi importanti: ore 16 in Piazza Vittorio Emanuele III, ore 16 e 30 dinanzi alla lapide di Gino Auriemma e a seguire deposizione della corona di alloro sulla lapide del partigiano Ferdinando Aliperta.

“Ricordare vuol dire trasmettere alle giovani memorie ciò che gli uomini hanno fatto ma anche ciò che altri uomini hanno difeso e cioè le idee, i valori, la libertà. Il messaggio è chiaro: per gli ideali si da anche la vita. Ricordare significa non dimenticare i valori – ha dichiarato Rosalinda Perna, Assessore alla Cultura del Comune di Somma Vesuviana – per i quali combattere come il senso di giustizia e di libertà”. Presente all’evento anche l’assessore Ciro Cimmino.

E oggi, Domenica 25 Aprile gli eventi saranno addirittura tre e quasi in contemporanea.

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