NAPOLI – Catello Maresca ha incontrato al Vomero esponenti della Federazione Commercio di Napoli e della Campania. L’associazione di categoria dei commercianti sta preparando un documento da presentare a luglio, con le proposte per la città, a tutti i candidati sindaci. Oggi lincontro con Maresca, attraverso il presidente della Federazione Commercio della Campania, Enzo Perrotta, alcuni associati, e l’avvocato Gaetano Brancaccio, della rete di associazioni civiche “Insieme per Napoli”.

“E’ del tutto evidente che la rete delle imprese commerciali ed artigiane rappresenta un tessuto connettivo di rilevantissima importanza per la nostra città non solo sotto il profilo economico ma anche per la risposta di appetibilità ed accoglienza che bisogna ricercare per incentivare il turismo interregionale, nazionale ed internazionale. Purtroppo la pandemia ha avuto un effetto devastante su un comparto che già da tempo soffre della concorrenza dell’e-commerce, dei centri commerciali ma anche di scelte politiche del passato che non hanno fatto alcun tentativo di preservare questo settore che, come sempre, ha dovuto far fronte con le proprie forze e con autonome risorse alle avversità del mercato. Tuttavia non è possibile non prendere atto delle prospettive del commercio che, ancora oggi, prevedono scenari di crescita esponenziale dell’e-commerce. Ma mi chiedo: e’ attrattiva una città deprivata delle attività commerciale e dal piccolo artigianato? Io sono fermamente convinto di no e ritengo che bisogna adottare tecniche di bilanciamento con una nuova visione politica che – con misure diversificate – incentivi la stabilità della rete commerciale e artigianale. Ma per fare questo c’è bisogno di una cooperazione tra l’amministrazione comunale ed il vostro mondo che, come non sfugge a nessuno, ha istanze diversificate in ragione delle attività’, delle location, dei periodi stagionali e tanto altro. E come se non bastasse sarà necessario pensare a misure di accompagnamento, di breve e medio periodo, per tentare di recuperare gli spazi perduti in periodo di pandemia perché – al netto degli sforzi che governo centrale e regionale hanno messo in campo – le perdite accumulate sono tali e tante che determinano in molti casi l’abbandono delle attività intraprese, siano queste recenti o più datate. Sarà quindi necessario un accompagnamento efficace, con incentivi, deroghe, semplificazioni e proroghe, che abbia una durata coerente con i tempi utili per recuperare le perdite finanziarie determinate dal COVID-19. A questa situazione già difficile occorre aggiungere lo svantaggio competitivo di qualunque impresa del Sud per un deficit infrastrutturale atavico, il gap digitale è una situazione di finanza locale mediamente drammatica che porta ad alzare al massimo la tassazione per imprese piccole che o hanno chiuso o stanno per chiudere o vanno avanti con difficoltà. E allora anche su questo versante lo Stato deve farsi carico di questa situazione che al Sud è più difficile che altrove in Italia”

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