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NAPOLI – “Terra!#ApriteiPorti”: s’intitola così il convegno organizzato dal comune di Napoli per discutere e approfondire le tematiche connesse alla gestione dei flussi migratori, dell’accoglienza e della convivenza.

Un forum aperto tra amministrazioni, ONG, terzo settore, movimenti, sindacati, associazioni a cui hanno preso parte tra gli altri, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà; il vicesindaco di Tirana Andi Seferi; il presidente del Consiglio Comunale di Palermo Salvatore Orlando; la parlamentare europea Elly Schlein; Maurizio Landini segreterio CGIL; Francesca Chiavacci, presidente ARCI e rappresentanti di Emergency, Amnesty Internatio​nal, Medici Senza Frontiere, Open Arms.

Un’iniziativa aperta al contributo di tutti, che vede la partecipazione attiva di esponenti del movimento demA. Ai diversi workshop tematici è intervenuta anche Fatou Diako, cittadina italiana proveniente dalla Costa d’Avorio, presidente dell’associazione Hamef Onlus di Napoli e componente del coordinamento nazionale di demA: “Senza un sistema di accoglienza reale non ci sarà mai sicurezza o integrazione in questo Paese – dichiara Fatou Diako – e la città di Napoli ne è la prova.

I nostri Cas sono dei parcheggi di umanità disperata dove i richiedenti asilo politico aspettano dai due ai tre anni prima di arrivare alle commissioni territoriali per il riconoscimento dello status di rifugiato. Noi crediamo invece che i migranti non siano pacchi da smistare laddove capita, secondo logiche burocratiche e cieche, ma persone umane, che vanno ascoltate e aiutate.

Ed in questo il sistema italiano fa acqua da tutte le parti: ecco perché dobbiamo proporre modelli alternativi e lo faremo a partire da oggi.

Ma vogliamo che sia chiaro un concetto: all’Europa, all’Italia e all’Africa non servono facili slogan.

I flussi migratori non si governano a colpi di post su Facebook. Noi non vendiamo fumo – sostiene Fatou Diako – noi un tempo eravamo immigrati e abbiamo lottato per conquistare la cittadinanza italiana: siamo la prova vivente che possiamo essere una risorsa e non una condanna per questo paese.

E vogliamo solo condividere le nostre esperienze e fare tesoro di quelle altrui, per costruire una stagione dell’accoglienza in questo paese”.

“Vogliamo creare una rete europea di movimenti, comitati e associazioni che si oppongono all’azione inaccettabile dei populisti di criminalizzare la solidarietà, che è nel dna della nostra città – dichiara Enrico Panini, segretario nazionale di DemA – il nostro obiettivo è rafforzare il dialogo tra le amministrazioni delle città del mediterraneo che si sono dichiarate pronte ad accogliere i migranti nei propri porti.

Un dialogo che deve essere esteso anche alle ong impegnate nella attività di ricerca e soccorso in mare e le organizzazioni impegnate nella gestione dei flussi migratori e nei processi di accoglienza sui territori.

Dobbiamo mettere in campo un’azione politica estesa, perché non possiamo assistere inermi alla strage di uomini, donne e bambini che fuggono in cerca di un futuro diverso. Porti Aperti è un’occasione straordinaria per capire come integrare le nostre esperienze. Napoli è un faro del Mediterraneo, un ponte di umanità tra chi scappa da guerre e conflitti e l’Europa.

Vogliamo rispondere all’ondata di odio e di volenza con un attivismo concreto – conclude Panini – dimostrando che esistono e resistono buone pratiche di integrazione capaci di salvare vite umane”.

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