CANCELLO ED ARNONE – «Ripensare la filiera dei rifiuti, centralizzandone l’impostazione, rappresenta, probabilmente, l’unica strada da imboccare per evitare speculazioni, malaffare e, soprattutto, per restituire ai comuni italiani la libertà di pensare davvero allo sviluppo dei loro territori, senza l’opprimente e fosco orizzonte del dissesto finanziario». Si chiude con questo appello la lettera inviata dal sindaco di Cancello ed Arnone Raffaele Ambrosca al presidente del Consiglio Mario Draghi, con la quale l’avvocato ha chiesto di sgravare gli enti locali dell’onere di gestire il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti che rappresenta la principale causa delle difficoltà economiche che vivono gli enti locali. La richiesta di Ambrosca nasce da una serie di dati di fatto. «A fronte del costo, esoso, del servizio, buono o mediocre che sia, si riscontra per i comuni, un’entrata, veramente risibile, assolutamente inadeguata, cioè, a coprire gli esborsi del servizio, in termini di manodopera, strumenti, attrezzature, conferimento in discarica, etc – si legge in un passaggio della lettera – «Il ‘vulnus’ risiede nella riscossione, che, quando è volontaria si attesta intorno a 40%, poi si passa alla coattiva, con percentuali mediamente intorno al 20%». Ambrosca evidenzia come il problema concatenato sia quello legato ai tempi della riscossione che impongono agli enti locali di anticipare costi che risultano, poi, ‘fatali’ per le finanze dei Comuni. «Per giungere alla copertura del 100% dei costi del servizio … si attinge dalle casse comunale che, via via, si prosciugano, fino ad arrivare a erodere l’anticipazione di tesoreria – si legge ancora nella lettera – Se non si pone rimedio a suddetta sconcezza, prima o poi, ogni Comune, che non ha entrate ‘extra’, è destinato al dissesto». Ambrosca ha chiesto, pertanto, al presidente del Consiglio di ‘liberare’ i Comuni da questo gravoso onere, centralizzando il servizio nella consapevolezza che questo vorrebbe dire metterli nelle condizioni di doversi sobbarcare costi che oggi le finanze di ciascun ente non riesce a sopportare. Va precisato che il costo della gestione del ciclo dei rifiuti va coperto solo ed esclusivamente con le entrate che derivano dalle imposte. Le somme che, quindi, i Comuni non riescono ad incassare, devono essere versate dall’ente con tutte le conseguenze che il sindaco ha spiegato.

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