150 ANM

NAPOLI – Nella riunione della commissione Infrastrutture e trasporti, presieduta da Nino Simeone, con la partecipazione dell’assessore Mario Calabrese e del direttore di esercizio di Anm Fabrizio Cicala, è stato approfondito il tema della limitazione al Secondo Policlinico del percorso della linea 150 che, dalla scorsa estate, non raggiunge più il Cotugno ed il Monaldi, nonché la sede Inps.

Alla riunione hanno partecipato anche il vice presidente dell’Ottava Municipalità, Passaro, ed il consigliere Sepe, presidente della commissione trasporti della stessa Municipalità che è una delle tre interessate (con la Terza e la Quinta) alle problematiche della zona ospedaliera.

Al termine di una discussione molto articolata, che ha riguardato i criteri di razionalizzazione ed anche le scelte del management dell’azienda di Mobilità, è emerso l’orientamento di rivedere la scelta all’epoca fatta per problemi di viabilità.

Per il presidente Simeone, che ha condotto la riunione, non va trattata come utenza “marginale” – così è stata definita in una lettera di Anm in risposta alla segnalazione fatta – quella composta da anziani e malati che si trovano costretti a raggiungere a piedi, dal Policlinico, due presidi ospedalieri altamente specializzati, come il Monaldi e il Cotugno; le navette che dovrebbero garantire l’ulteriore percorso, infatti, non funzionano, per cui, ha concluso Simeone, l’unica alternativa valida è il ripristino, almeno nelle ore di massimo afflusso di persone, del percorso originario della linea 150, e ciò anche in considerazione del fatto che le “problematiche viabilistiche” che avevano determinato il taglio, nel frattempo, sono state risolte.

Nel corso della riunione, altri temi sono stati oggetto del dibattito dei consiglieri, in particolare, quello delle mancate risposte, da parte del management delle aziende partecipate, alle richieste di chiarimenti e notizie da parte dei consiglieri comunali che vedono così mortificata la propria funzione di indirizzo e controllo; su questo aspetto, il presidente Simeone ha annunciato di aver richiesto un approfondimento in sede di commissione Trasparenza.

L’ingegner Cicala, di Anm, ha chiarito preliminarmente che il termine “marginale” riferito all’utenza ha un senso esclusivamente tecnico – trasportistico: sui 145 utenti che in media utilizzavano la linea 150, circa 120 si fermavano al Policlinico. Per aumentare le frequenze delle corse, e in presenza di difficoltà viabilistiche, Anm scelse, la scorsa estate, di limitare il percorso della linea, che parte dalla Stazione, e di garantire con due navette, alle quali potrebbe aggiungersene una terza, il transito fino alla parte alta della zona ospedaliera.

Il tutto va visto nel contesto della crisi di personale di Anm: sul numero dei bus in circolazione e sui tempi di attesa alle fermate incide la mancanza di autisti; nella generale opera di efficientamento dell’azienda, che sicuramente avrà un nuovo impulso dall’arrivo dei nuovi bus, stanno facendo grandi sforzi per garantire il servizio anche gli autisti, nonostante il loro numero diminuisca giorno per giorno: basti pensare che negli ultimi 20 anni il tasso di assenteismo è sceso dal 14 ad una media tra il 5 e il 7 per cento, simile a quello che si registra a Milano.

Molti i consiglieri che sono intervenuti sull’argomento: per Lebro (La Città) è un’utenza debole, quella che si decide di abbandonare con scelte che, in generale, stanno penalizzando intere zone della città, come quella occidentale, ormai servita dalla sola linea 2 della metropolitana; desta sconcerto, infine, che l’amministratore unico dell’Anm, Nicola Pascale, invece di utilizzare i tanti esuberi dell’azienda, paventi assunzioni interinali di autisti, con un netto ritorno ai vizi del passato nella gestione dell’azienda di mobilità; se la politica è quella di eliminare le linee a lunga percorrenza, per Langella (Agorà), il criterio dovrebbe valere per l’intera città, senza discriminare una zona in confronto ad altre;

inoltre, desta perplessità la destinazione dei nuovi bus al servizio, turistico per natura, di alibus per l’aeroporto; per Coppeto (Sinistra Napoli in Comune a Sinistra), se vanno apprezzati gli sforzi che si stanno compiendo sul fronte dell’offerta dei trasporti in città, ancora insufficiente, c’è bisogno di saldare un’intesa, tra amministrazione, consiglio ed azienda, sulle priorità che devono essere al centro delle scelte tecniche: le periferie, innanzitutto, poi le zone distanti dalle fermate del trasporto su ferro, infine, il diritto alla salute che deve essere garantito con un trasporto efficiente, proprio per quell’utenza particolare che si reca al Monaldi ed al Cotugno; per Esposito (PD) è da stigmatizzare con forza l’atteggiamento dell’amministratore di Anm che non solo nega agli eletti del popolo l’accesso agli atti della partecipata comunale ma che, come avvenuto recentemente a proposito di una richiesta di informazioni sulla questione delle assunzioni di autisti, fornisce risposte arroganti; riguarda anche altre partecipate, ha osservato Venanzoni (PD) il rifiuto di interlocuzione con i consiglieri comunali, tanto da far sospettare che si tratti di una precisa indicazione dell’amministrazione che, peraltro, tratta con leggerezza il tema delle assunzioni degli autisti, con l’evocazione di assunzioni interinali invece di un vero concorso pubblico; sarebbe inoltre opportuno fare chiarezza sui rapporti tra management e sindacati aziendali, ad esempio, sulla collocazione attuale dei cento giovani autisti assunti nel 2006.

Il ripristino del percorso originario della linea 150 è la richiesta dei consiglieri della Ottava Municipalità che hanno osservato, con il vice presidente Passaro, che solo un rafforzato trasporto pubblico nella zona ospedaliera potrà far fronte al disagio che sicuramente si determinerà per il trasporto privato in coincidenza con l’avvio imminente di lavori fognari nella zona per oltre 10 milioni di euro, e, con il consigliere Sepe, che il valore sociale del trasporto pubblico non deve essere sacrificato: sono soprattutto utenti degli ospedali che arrivano alla stazione dalla provincia e dalla regione quelli che sono stati penalizzati dal taglio del percorso del 150, motivato, peraltro, da problemi viabilistici in via Pansini e in via Leonardo Bianchi che, nel frattempo, sono stati superati.
L’assessore Calabrese ha innanzitutto invitato a tenere distinte le questioni politiche da quelle gestionali, che competono all’azienda con la quale, comunque, non si è mai discusso di assunzioni interinali. Sul tema della linea 150, l’assessore, alla luce delle osservazioni venute dalla commissione, ha sostenuto che va riportata ad Anm la necessità di riprogettare una soluzione, essendosi mostrata alla luce dei fatti insufficiente quella delle navette per accorciare i tempi di percorrenza e quelli di attesa alle fermate.

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