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NAPOLI – La commissione Welfare, presieduta da Maria Caniglia, ha oggi discusso, con le funzionarie del servizio Giovani e Pari Opportunità e con lo staff della delegata alle Pari Opportunità, della delibera di Giunta con la quale, nello scorso mese di luglio, il Comune ha aderito in qualità di partner al progetto per l’accoglienza per le persone vittime di discriminazione sessuale e di genere ai fini della partecipazione ad un bando della “Fondazione con il Sud” per l’housing sociale.

Per l’adesione al progetto, il Comune ha messo a disposizione un proprio stabile (al Parco Carelli) per la realizzazione di servizi sociali.

Non è in discussione, ha precisato in apertura la presidente Caniglia, la validità dell’iniziativa a favore delle vittime di discriminazione sessuale e di genere, né la partecipazione in partenariato, al progetto presentato al bando della Fondazione con il Sud, quanto la destinazione di un immobile comunale (l’ex sede del centro donna di Parco Carelli 8/c) in alternativa alla sua messa a reddito.

Sarà, su questo tema, nuovamente invitato l’assessore al Patrimonio, che oggi non è intervenuto, per approfondire l’atto con il quale, nel febbraio del 2018, il servizio Demanio e Patrimonio ha assegnato al servizio Giovani e pari opportunità l’immobile per il progetto di una casa di accoglienza per le vittime delle discriminazioni sessuali e di genere presentato al bando della Fondazione con il Sud dall’Arcigay di Napoli “Antinoo” in partenariato con altre due associazioni no profit, cioè “Le Maree Napoli APS” e “Associazione Trans Napoli”.

Le perplessità erano state sollevate nel corso di una prima riunione (dello scorso luglio) della commissione Welfare e riassunte nella riunione odierna dal consigliere Moretto (Prima Napoli) per il quale la mancata messa a reddito di un immobile può far incorrere l’Ente in predissesto in nuovi rilievi da parte della Corte dei Conti. Anche la consigliera Matano (Movimento 5 Stelle) non ha eccepito sulla finalità dell’iniziativa, ma ha osservato che una preventiva valutazione sarebbe stata necessaria nella scelta dell’immobile, mentre la consigliera Bismuto (Dema) ha suggerito di approfondire sul piano tecnico amministrativo le questioni relative al canone di locazione, al quale comunque le associazioni saranno assoggettate dopo i primi 4 dei 10 anni per i quali il Comune mette a disposizione l’immobile per la realizzazione del progetto, qualora questo fosse selezionato dalla Fondazione con il Sud.

Le due funzionarie del servizio Giovani e Pari opportunità, Tiziana Liotti e Francesca Carbonelli, e Alessia Piccirillo, dello staff della delegata del Sindaco alle Pari Opportunità, Simona Marino, sono intervenute spiegando che, in ragione della innovatività e sostenibilità del progetto, il Comune ha inteso condividerlo, in questo modo dando una risposta alla condizione drammatica in cui si vengono a trovare le persone vittime di discriminazione sessuale;

solo tra il 2017 e il 2018, sono stati ben 25 i casi segnalati alla delegata delle Pari Opportunità: si tratta per lo più di persone poco più che maggiorenni, a rischio di abbandono sociale, a cominciare dalle famiglie (Piccirillo); proprio una sede, lontana da quei quartieri periferici dai quali provengono la maggior parte delle persone discriminate, può essere indicata per l’accoglienza temporanea in un immobile, quello di Parco Carelli, al momento abbandonato e bisognoso di interventi di manutenzione (Liotti); proprio per scorporare dal canone i necessari interventi manutentivi, che le associazioni, qualora fossero ammesse al finanziamento, dovrebbero realizzare a proprie spese, la delibera prevede che, a partire dal quinto anno, scatti il pagamento di un canone di locazione che, al momento dell’approvazione del progetto, gli uffici competenti dovranno determinare (Carbonelli).

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