NAPOLI – A esprimere forte preoccupazione in aula sull’approvazione del bilancio consolidato in aula nella seduta odierna del Consiglio comunale di Napoli è Catello Maresca, capo dell’opposizione: “Il nostro voto sarà contrario, perchè quel non è aprioristico ma basato su valutazioni e concetti che fanno sentire l’opposizione che rappresento delusa e preoccupata.

Pur vero che con molta probabilità si tratta di un atto formale, ma vi sono delle situazioni – e questa è una di quelle – in cui la forma è sostanza. Un atteggiamento poco coraggioso – continua Maresca – quello di portare in questo Consiglio un’assunzione di responsabilità significativa. Siamo chiamati ad approvare un atto in tutta fretta, che doveva approvare il precedente Consiglio. In pratica si chiede ai consiglieri una pesantissima assunzione di responsabilità ossia di portare avanti un atto della giunta De Magistris. Si accetta oggi il disallineamento, che non è una cosa banale”.

“Abbiamo un metodo che non ci piace – prosegue Maresca – perchè dettato da un’esigenza che comprendiamo ma avremmo gradito un maggiore coinvolgimento”. Maresca si è poi soffermato sulla “responsabilità di chi non trasmette dalle partecipate atti obbligatori, senza quelli si mina la credibilità della costruzione del bilancio”. Il leader dell’opposizione ha poi espresso “preoccupazione per il disavanzo di 250 milioni l’anno e 4,8 miliardi di debiti. Così non si rispetta la legge. Il principio di buon andamento dell’amministrazione parte dalla conoscenza reale dello stato dell’arte.
Ora non si può fare, perchè atti obbligatori non sono stati trasmessi. La condizione delle partecipate deve essere messa a conoscenza”. “Il Collegio dei revisori contabili – ha aggiunto – rileva che solo Terme di Agnano, Elpis comunicazione dell’attendibilità dei dati. Se le informative sono obbligatorie, bisogna intervenire. Senza questi dati quanto trasmesso è carta straccia e potrebbe essere stravolto da altri dati attendibili, obbligatori e certificati dall’organo di controllo. Alcune partecipate non hanno ancora nemmeno la certezza dell’atto accertativo e questo riguarda le partecipate più grosse.

Questa mancata riconciliazione porta al rischio di passività latenti. Gli importi in corso di accertamento è un problema serio. Bisogna rimuovere i vertici delle partecipate. Mi sembra cestinato il Patto per Napoli ed è difficilmente ipotizzabile una legge speciale. Ci vorrebbe almeno un miliardo di euro”. Maresca ha prospettato come proposte e soluzioni un Fondo di garanzia e ristoro per enti virtuosi.

“Abbiamo perso una grande opportunità per imboccare una strada giusta – ha detto – rifiutando quel compromesso di votare con dati non veritieri e obblighi non rispettati. C’è un miliardo da poter avere se riusciamo a diminuire il debito. E’ un fondo a cui accedere se saremo bravi”.

“Il bilancio certifica 4 miliardi ed 800 mila euro di debito e 250 milioni di deficit annuale -aggiunge Maresca – Praticamente un disastro. Partendo da qui, però, la nostra opposizione sarà responsabile ed intendiamo apportare il nostro contributo alla città. E lo faremo con proposte serie e concrete.”.

A parlare Catello Maresca ex candidato a sindaco al Comune di Napoli e oggi consigliere d’opposizione.

“Il patto per Napoli non esiste più e la campagna elettorale è finita.

A Roma non c’è la possibilità giuridica di una legge per Napoli e sta tramontando anche una ipotesi di legge salva enti che ristori sufficientemente la nostra città.
Servirebbero 15 miliardi di euro in legge finanziaria che purtroppo non ci sono.

Allora occorre un piano B.

La nostra proposta di riqualificazione finanziaria del Comune si articola in 3 punti precisi:

1) la richiesta di istituire un Fondo di Garanzia e Ristoro per gli enti virtuosi, a cui accedere in caso di riduzione autonoma del debito. Ad esempio 30 milioni per ogni 100 milioni di riduzione del deficit. Una forma di incentivo per gli enti virtuosi, obiettivo che dobbiamo puntare a raggiungere.

2) la ristrutturazione della macchina amministrativa attraverso la destinazione dei 400 nuovi assunti ai servizi essenziali e strategici della riscossione dei tributi e della gestione del patrimonio; nonché tramite l’immediata riqualificazione delle società partecipate, a partire dalla loro governance e dall’individuazione degli obiettivi programmatici.

3) il progetto di digitalizzazione della macchina amministrativa e la previsione di incentivi per il personale disponibile all’aggiornamento professionale.

Questo è un progetto serio, concreto e realizzabile – conclude – e siamo pronti a portarlo avanti insieme”.

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments