NAPOLI – Le motivazioni al centro della riapertura dei termini dell’avviso pubblico per le nomine nell’azienda speciale dell’acqua pubblica al centro della riunione di oggi della commissione Trasparenza, presieduta da Domenico Palmieri, con la partecipazione della dirigente del Servizio Affari generali Lucia Di Micco.

La richiesta di approfondire i contenuti della decisione che lo scorso 17 febbraio ha riaperto i termini per la presentazione delle candidature dei componenti di nomina sindacale nel Consiglio di Amministrazione dell’azienda dell’acqua pubblica è pervenuta, ha precisato il presidente Palmieri, dal consigliere Brambilla (Movimento 5 Stelle). Il presidente ha concordato con le perplessità che, secondo Brambilla, fanno seguito alla riapertura intervenuta il 17 febbraio di quest’anno, a distanza di quattro mesi dalla scadenza del primo avviso pubblico, fissata al 26 ottobre 2016. Ottantasei le candidature pervenute a questa data, a fronte di complessivi 108 nominativi raccolti entro la seconda scadenza, fissata al 3 marzo 2017, con una sola modifica intervenuta nel bando, consistente nel riferimento esplicito alle cause ostative alla candidatura e nomina contenute nell’art. 8 dello statuto dell’azienda speciale. Tra le candidature pervenute a seguito della riapertura dei termini, inoltre, sono stati scelti due dei tre componenti del cda, che insieme ad altri due membri, scelti tra i rappresentanti di associazioni ambientaliste, compongono l’organismo societario. La riapertura, ha concluso il consigliere Brambilla, non appare sufficientemente motivata, mentre un pronunciamento fornito dall’Avvocatura in un altro caso di riapertura termini di un avviso pubblico, indicava come elemento necessario per evitare contenziosi all’Amministrazione che l’atto fosse adeguatamente motivato. Analoga scelta di riapertura, inoltre, non è stata fatta rispetto alle proposte di candidatura riguardanti i componenti delle associazioni ambientaliste.
Secondo la dirigente Di Micco i motivi della riapertura sono strettamente tecnici e vanno ricercati nelle caratteristiche dello statuto dell’ABC, particolarmente rigoroso nella previsione delle cause che impediscono la nomina e che fanno riferimento, tra l’altro, alla copertura di incarichi in imprese che esercitino attività concorrenti o connesse a quelle dell’ABC non solo dei candidati, ma anche degli ascendenti, discendenti, parenti e affini fino al quarto grado. Per evitare problemi di natura penale a carico di quanti, anche solo per mera distrazione, si fossero trovati in una delle condizioni cui fa riferimento l’art. 8 dello Statuto, si è quindi deciso di procedere con un nuovo atto. Sarà comunque richiesto, a fronte delle perplessità espresse, un parere all’Avvocatura sulla congruità della motivazione.
Perplessità sulla scelta è stata espressa anche dal consigliere Moretto (Prima Napoli), che ha sottolineato come la decisione della riapertura fosse pervenuta una volta che l’istruttoria delle candidature pervenute a seguito del primo avviso pubblico fosse già stata completata ed inviata al Sindaco.

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