NAPOLI – Presieduta da Luigi Felaco, la commissione Scuola ha incontrato oggi l’assessora all’Istruzione Annamaria Palmieri, la direttrice della Va Municipalità Giuseppina Silvi, l’assessora alla Scuola della Va Municipalità Elena De Gregorio, per fare il punto sul servizio di refezione scolastica nei quartieri Vomero e Arenella in seguito alle vicende delle ultime settimane e alla richiesta di chiarimenti giunta da diversi consiglieri comunali.
Necessario, ha dichiarato in apertura il presidente Felaco, chiarire definitivamente la questione della refezione nelle scuole del Vomero e dell’Arenella in seguito alle polemiche dell’ultimo mese sulla qualità del servizio offerto. Un chiarimento sollecitato anche da molti consiglieri comunali che hanno richiesto l’incontro di oggi.
Sono sette le segnalazioni di irregolarità nei pasti offerti agli alunni della Va Municipalità, che nel semestre gennaio – giugno 2016 ha somministrato nelle scuole comunali e statali del territorio un totale di 418.738 pasti. Un dato “insensibile” rispetto ai numeri forniti, ha specificato Giuseppina Silvi, che va ulteriormente chiarito: si tratta infatti – così come rilevato nei verbali dell’ASL – di “inconvenienti” e neanche di “difformità” rispetto ai termini del capitolato, un dettaglio tecnico che tuttavia serve a rendere le proporzioni del problema. I casi portati all’attenzione dell’ASL,della Municipalità, e anche dei NAS, hanno messo in evidenza che le sette segnalazioni effettuate (spine di pesce, un coleottero, un moscerino, un presunto insetto nei carciofi, punteruoli della pasta o dei legumi) sono “impurità biotiche” assolutamente compatibili con la scelta di scodellare cibi biologici, nei quali è possibile rinvenire corpi organici. La direttrice ha comunque chiarito che l’attività amministrativa di contestazione nei confronti della ditta fornitrice è partita, ma che tuttavia il controllo seriale delle derrate conferma la casualità delle segnalazioni ed esclude nella maniera più assoluta qualunque fenomeno di infestazione. Elena De Gregorio ha ricordato che molte scuole del territorio non hanno ancora istituito le Commissioni Refezione di Istituto, un organismo importante che consentirebbe maggiore partecipazione dei genitori in questi processi. Molto si è discusso della possibilità di portare un pasto da casa in alternativa ai servizi offerti a scuola: un dibattito innescato da una recente sentenza del Tribunale di Torino che si inserisce in un vuoto normativo che i Comuni non hanno alcuna competenza a colmare. Un aspetto complicato, ha chiarito l’assessora Palmieri, che è stato oggetto di una specifica interrogazione dell’ANCI al Miur e al Ministero della Salute, ma che tuttavia non deve mettere in discussione la qualità della refezione scolastica in città, che in un giorno arriva a fornire fino a 30.000 pasti su tutto il territorio. La possibilità di prevedere una rappresentanza di genitori in seno alla Commissione Refezione Centrale sarà oggetto di un ordine del giorno che verrà presentato domani in Consiglio Comunale da Francesca Menna (Movimento 5 Stelle): un tema che richiederà un’attenta valutazione dei criteri di nomina e rappresentatività ma potrebbe contribuire a disinnescare situazioni così conflittuali tra genitori e scuole. Prossimo lavoro della commissione, ha concluso Felaco, una discussione più ampia sul servizio refezione in città in base a quanto emerso dal confronto con le dieci Commissioni Refezione Municipali.