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QUARTO– «Sono amareggiato per l’esclusione della mia candidatura e dell’intera coalizione, ma non mi fermo. Ho già pronto un ricorso». Così il candidato sindaco di Quarto Massimo Carandente Giarrusso, all’indomani della sua esclusione dalla competizione elettorale decisa dalla Commissione circondariale elettorale di Pozzuoli. Questi i fatti: Nel 2012, poco più di anno dopo l’elezione a sindaco, Giarrusso si dimette dalla carica di primo cittadino. Nel 2013 il consiglio comunale viene sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata.

Nel gennaio del 2015, il Tribunale di Napoli stabilisce l’incandidabilità dello stesso Giarrusso per la successiva tornata elettorale che si sarebbe svolta pochi mesi dopo a Quarto. Rispettando in pieno la sentenza, alle elezioni amministrative di tre anni fa Giarrusso non si presenta. Dopo aver “saltato un turno”, nel 2018 l’ex sindaco si ricandida. Secondo la Commissione, però, permangono ancora le cause di incandidabilità. «E’ una situazione paradossale, direi kafkiana – aggiunge Giarrusso – Ho rispettato in pieno la legge e, nonostante questo, oggi mi si esclude dalle elezioni. Con me viene spazzata via un’intera coalizione formata da centinaia di candidati al consiglio comunale. Non sono mai stato indagato per i fatti degli anni scorsi e né per altro, eppure oggi subisco una decisione che non capisco, ma che rispetto totalmente come ho sempre fatto quando mi sono trovato di fronte alla legge. Ovviamente non mi fermo qui: assieme ai miei legali, infatti, sto già studiando un ricorso che mi permetta di rientrare a pieno titolo nella competizione elettorale. Voglio ringraziare le tantissime persone che in queste ore mi hanno letteralmente sommerso di messaggi di stima, affetto e solidarietà: grazie per l’energia positiva che mi state trasmettendo e che riverserò in questa nuova battaglia. Lo farò soprattutto per voi».

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