NAPOLI– La Commissione Bilancio si è riunita oggi in via Verdi, alla presenza dell’Assessore competente Salvatore Palma, per fare il punto sul bilancio consuntivo 2016 e sullo stato di salute delle società partecipate del Comune di Napoli.

Presieduta dalla Consigliera Mirra, la Commissione Bilancio ha ascoltato oggi l’Assessore Salvatore Palma in merito a due precisi aspetti emersi dal bilancio di previsione 2016 approvato lo scorso agosto: la certezza delle entrate previste e un approfondimento sullo stato di salute delle società partecipate del Comune rispetto al 2016.
Sul primo punto l’Assessore Palma ha ribadito la necessità di non perdere mai di vista – soprattutto nel caso del consuntivo – la normativa attualmente in vigore. Basata sull’armonizzazione, la nuova disciplina, se da un lato comprime i tempi per l’approvazione del bilancio, dall’altro consente di dare maggiori elementi di certezza alla programmazione economica, fissando al 31 luglio di ogni anno il termine per la verifica della permanenza e dell’assestamento dei conti, operazione che il Comune di Napoli ha già compiuto approvando il bilancio ad agosto. All’epoca era quindi già definito un quadro certo delle entrate e delle uscite dell’Ente, registrate nel maxiemendamento approvato dal Consiglio Comunale nella stessa seduta. Sarà invece il 31 dicembre la data finale per approvare eventuali variazioni al bilancio, che però l’Amministrazione sta già predisponendo per particolari problematiche, mentre si sta lavorando per approvare a Novembre il previsionale 2017.
L’Assessore ha spiegato ai commissari che sono in corso presso l’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia – e Napoli è capofila in questo senso – una serie di incontri per mitigare l’impatto della riforma contabile che incide fortemente sulla capacità di programmazione degli Enti Locali, a maggior ragione su quelli in predissesto: senza le nuove regole sull’armonizzazione, il disavanzo del Comune, che oggi è di 687 milioni, grazie a risparmi e all’ efficientamento si sarebbe ridotto a 81 milioni a fronte degli 850 iniziali. Il nodo centrale sul quale l’Amministrazione Comunale deve insistere è la disponibilità di adeguati stanziamenti di cassa, unico strumento utile per rispettare gli impegni assunti, in particolare nell’ambito dei trasporti e del welfare.Nel dibattito sono intervenuti molti dei consiglieri presenti, che hanno concentrato l’attenzione sulla necessità di avere certezza sulle entrate, con particolare riferimento alla dismissione del patrimonio – sul quale è stato chiesto un approfondimento (Brambilla del M5S; Palmieri di Napoli Popolare; Lebro di La Città; Lanzotti di Forza Italia; Troncone di De Magistris Sindaco) – sulla situazione finanziaria delle partecipate, in particolare sui crediti da queste vantati (Mirra de La Città), sul bilancio di ANM e sull’assorbimento dei lavoratori di Napoli Sociale in Napoli Servizi, sulla possibilità di un piano di assunzioni nelle partecipate (Andreozzi di DEMA; Brambilla del Movimento 5 Stelle). Su questi punti l’Assessore Palma ha rinviato ad un approfondimento sulle dismissioni con l’assessore competente, sottolineando però l’utilità della vendita del patrimonio comunale per garantire la cassa e, riguardo alle partecipate, ha in sintesi riferito: che grazie all’efficientamento la maggior parte delle partecipate sono in attivo o hanno ridotto il proprio indebitamento; che i pagamenti, dopo una battuta d’arresto dovuta al taglio dei trasferimenti e alla questione del pignoramento legato al commissariamento post-terremoto (il prossimo 20 settembre si terrà l’apposito Tavolo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri) sono ripresi già con un ritmo più veloce; che il bilancio 2015 dell’ANM sarà approvato quando si otterrà, a settembre, la risposta della Direzione Regionale delle Entrate ad un interpello presentato dal Comune; che, infine, l’accorpamento delle partecipate nella holding, l’efficientamento e la mobilità dei lavoratori tra partecipate, hanno messo al riparo il Comune dagli effetti del Testo Unico Madia, peraltro ancora non completato dai decreti attuativi, consentendo di non licenziare nessuno e, anzi, di creare un modello di società comunale capace di competere sul mercato; su Napoli Sociale, è stato ribadito il percorso che, con una variazione di bilancio e una modifica del contratto di servizio con Napoli Servizi, porterà all’interno di quest’ultima i lavoratori finora impegnati nel sociale.

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