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Napoli

In commissione Lavoro confronto con i sindacati sul problema del personale di categoria A

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NAPOLI – La commissione Lavoro, presieduta da Vincenzo Solombrino, esprimerà con un documento unitario, dopo aver ascoltato i rappresentanti sindacali dei dipendenti comunali, la propria richiesta all’amministrazione di operare concretamente per risolvere il problema dei dipendenti di categoria A.

Questa categoria, scomparsa nella maggior parte dei Comuni italiani, raccoglie circa 700 “operatori di servizi generali”, in gran parte provenienti dalle categorie protette per le quali la legge n. 68/1999, norme per il diritto al lavoro dei disabili, prevede il collocamento obbligatorio. Auspicando un nuovo confronto con l’assessore al personale, il direttore generale e gli uffici del personale, che oggi non hanno potuto partecipare alla riunione, il presidente Solombrino ha anticipato i contenuti della nota che invierà a nome della commissione per sollecitare la soluzione della problematica da vari anni sul tappeto, quella del “dissolvimento” della categoria più bassa tra i profili professionali e di una diversa collocazione di questi lavoratori, anche mediante la creazione di un nuovo profilo professionale, di “operatore multimediale”, come suggerito nella mozione (presentata da Santoro di Napoli Capitale) approvata all’unanimità dal Consiglio comunale, in sede di approvazione del bilancio, nello scorso mese di agosto.Richiesta dal sindacato Cisl, la riunione odierna ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti sindacali: Anselmi ed Esposito della Cisl RSU, Tinto della Funzione Pubblica CGIL, Bocchetti della USB RSU, Vindini della Lipol, Spagna della Dicapp RSU, Marigliano della Sila RSU, Pinto della CGIL RSU. Tutti hanno espresso l’orientamento comune ad un effettivo superamento di questa categoria, sottolineando che molti di questi lavoratori sono professionalmente qualificati e svolgono negli uffici ruoli importanti per garantire i servizi; inoltre, c’è il rischio che, già a partire dal prossimo anno, per i molti pensionamenti, molti uffici, soprattutto delle Municipalità, si troveranno sguarniti di personale e impossibilitati a tenere aperti gli sportelli per i cittadini. Da qui la necessità di un diverso inquadramento, e anche di formazione, per gli operatori servizi generali, in gran parte provenienti dalle categorie protette, tenuti fuori, finora, da ogni prospettiva di progressione verticale senza che si risolvesse il problema del “dissolvimento” della categoria previsto dai contratti nazionali.Anche i consiglieri che sono intervenuti hanno sollecitato una soluzione sottolineando: che non si tratta tanto di “dissolvere una categoria” quanto di riconoscere dignità a lavoratori che spesso negli uffici hanno svolto e svolgono ruoli chiave (Santoro di Napoli Capitale); che il rispetto dei diritti dei lavoratori va tenuto come valore in primo piano, ferma restando la necessità di acquisire dagli uffici dati precisi sulla consistenza numerica di questo contingente (Frezza di De Magistris Sindaco); che responsabilità politiche, risalenti ai decenni scorsi, e divergenze nelle indicazioni legislative si riflettono sulla situazione attuale del personale del Comune che, a sua volta, dovrebbe ridefinire il proprio fabbisogno di personale, rimediando alle molte ambiguità e incongruenze della dotazione organica (Brambilla del Mov. 5 Stelle).

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