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NAPOLI – Con i rappresentanti delle dieci Municipalità cittadine, le commissioni Scuola e Welfare hanno oggi incontrato le assessore di riferimento, Annamaria Palmieri e Roberta Gaeta, per i due filoni di intervento finanziati dai fondi del Piano di Azione e Coesione, e cioè l’infanzia e gli anziani non autosufficienti.

Emersi dalla discussione lo stato dell’arte per l’utilizzo delle risorse e delle economie di spesa dei fondi e le novità nelle procedure che potrebbero intervenire, soprattutto sui PAC per gli anziani, alla luce delle criticità riscontrate nelle diverse realtà nel loro utilizzo.La riunione, ha infatti precisato in apertura la presidente della commissione Welfare Maria Caniglia, fa seguito alla ricognizione che ha visto nei mesi scorsi la stessa commissione impegnata sulle difficoltà di molte realtà municipali nell’utilizzazione dei fondi – i fondi PAC sono messi dall’Europa a disposizione delle regioni dell’obiettivo Convergenza e cioè Campania, Calabria, Puglia, Sicilia – e in particolare di quelli destinati all’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata): per essi è prevista una compartecipazione degli utenti e in molte realtà il servizio non ha trovato interesse per gli utenti, tanto da suggerire l’attivazione di una rete territoriale, con il coinvolgimento delle farmacie, dei medici di base ecc., per la diffusione di questa opportunità soprattutto tra coloro che, con un reddito inferiore a 10mila euro, sono esenti dalla quota di compartecipazione. Una criticità, quella comunicativa, che si aggiunge a quella evidenziata dalla consigliera Francesca Menna (Movimento 5 Stelle): lo strumento dei voucher per l’ADI non risulta gradito agli utenti che preferiscono un rapporto continuativo con gli operatori dell’assistenza domiciliare. Seppure con modalità diverse, anche per i servizi offerti per la prima infanzia, ha ricordato il presidente della commissione Scuola Luigi Felaco, si è riscontrato un gap di comunicazione che va superato, insieme all’appesantimento delle procedure burocratiche, per cogliere appieno la grande opportunità dell’utilizzo di questi fondi e garantire la prosecuzione della gestione dei nidi aperti grazie ai fondi PAC.Per le Municipalità – che sono competenti nella progettazione e nella gestione delle risorse PAC – oggi sono intervenuti assessori, consiglieri e dirigenti della IIIa, IIa, VIIIa, Va e IVa; differenti le situazioni dei territori di riferimento, la maggior parte dei chiarimenti richiesti hanno riguardato i Fondi PAC anziani, in particolare le procedure per la riassegnazione delle economie, le difficoltà di stare nei tempi ristretti (del giugno 2018) per una gara di appalto europea, le prospettive per le Municipalità che hanno già avviato la procedura per la riassegnazione delle economie, le difficoltà per le Municipalità che non hanno dirigenti amministrativi e, in generale, quelle relative al coordinamento con le strutture centrali e con gli uffici finanziari, oltre che con l’Autorità di Gestione nazionale.Sia l’assessora Palmieri che l’assessora Gaeta hanno aggiornato le commissioni ed i rappresentanti delle Municipalità sulle novità intervenute nel rapporto con l’Autorità di Gestione nazionale dei fondi e che potrebbero consentire il superamento delle criticità riscontrate nell’utilizzo dei fondi.Per quanto riguarda la scuola, tutti i progetti finanziati, che riguardano sia le strutture che i servizi (come il prolungamento degli orari dei nidi) sono partiti, pur con qualche difficoltà burocratica nella fase di avvio; grazie all’utilizzo dei fondi PAC del primo e del secondo riparto, circa 15 milioni di euro, la città è passata dai 37 nidi del 2011 ai 45 attuali, che diventeranno i 50 nel 2018. Sarà infatti possibile, grazie all’interlocuzione con l’Autorità di Gestione, riassegnare i fondi derivanti dalle economie risultanti, per vari motivi, dal primo riparto, e rimodulare i progetti, a patto che tutte le attività si realizzino entro giugno 2018, al momento data finale per la chiusura delle attività.Nel settore assistenza agli anziani non autosufficienti, ha spiegato l’assessora Gaeta, l’interlocuzione con la competente autorità nazionale è ancora in corso e vedrà la prossima settimana un incontro risolutivo sulle procedure da adottare; l’obiettivo è quello di superare le criticità che finora sono state determinate dalla impossibilità della Asl di compartecipare con propri fondi all’Assistenza Domiciliare Integrata e allo scarso gradimento dei voucher presso l’utenza; stante la disponibilità della Asl a finanziare ora con 1 milione l’ADI, si pensa di dar vita ad una unica gara – divisa in 10 lotti, quante sono le Municipalità – per l’assistenza domiciliare integrata per l’assegnazione, in convenzione, sul modello dell’Assistenza Domiciliare Socio Assistenziale, dei 2 milioni complessivi di fondi per gli anziani.

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