NAPOLI – «Quello che è venuto fuori dal terreno sul quale il Comune di Napoli intende costruire il campo rom di via del Riposo ha dell’incredibile.
Sono bastati due giorni di pioggia intensa per far emergere la bomba ecologica sul quale palazzo San Giacomo intende, con una scelta irresponsabile e non concordata con il territorio, impiantare un campo rom che ospiterà circa 400 persone. Lastroni di amianto e rifiuti pericolosi di ogni genere hanno alzato il piano di calpestio di circa quattro metri. I rifiuti sono stati semplicemente compattati e sbancati in attesa di costruirvi le baracche che ospiteranno i rom, mettendo a serio rischio la loro incolumità e quella dei territori. Ci opporremo con tutte le nostre forze contro questo scandalo protestando in tutte le sedi che riterremo opportune».Sono le parole di Armando Coppola, presidente dell’associazione “Napoli in Sinergia”, che da diverse settimane, in collaborazione con i comitati civici di zona, sta seguendo l’evoluzione della vicenda legata al campo rom di via del Riposo. I cittadini lamentano una bonifica assolutamente insufficiente dei luoghi che ospiteranno i rom e la presenza, ancora oggi, di tonnellate di rifiuti pericolosi che stanno lentamente, ma inesorabilmente, trasformando l’area a ridosso del cimitero di Poggioreale in una vera e propria bomba ecologica.«Il nostro non è un discorso legato al razzismo, chi ci accusa di essere razzisti è in malafede – prosegue Armando Coppola – noi ci stiamo battendo per ottenere una bonifica seria del territorio e per ottenere dal Comune risposte circa i progetti di riqualificazione presentati a suo tempo e che prevedevano la creazione di stalli per i fiorai che lavorano all’esterno del cimitero e di aree verdi attrezzate per i cittadini della zona. Qualsiasi sia la destinazione che si vorrà dare a quel terreno – continua il numero uno dell’associazione Napoli in Sinergia – non si potrà prescindere dai necessari interventi di bonifica.Si sta trasformando un pezzo di Napoli in una piccola terra dei fuochi – l’accusa di Coppola – gli agricoltori della zona ci segnalano che ormai da mesi cresce frutta e verdura deforme. Il Comune si renda conto di cosa sta facendo prima che sia troppo tardi e prima che i cittadini comincino a chiedere ragione di questo tentativo di ghettizzare un intero quartiere».Il presidente di Napoli in sinergia conclude: «Grazie all’interessamento di Mara Carfagna la questione finirà presto sul tavolo del Governo Nazionale. Bonificare aree che sono state discariche abusive è prima di ogni altra cosa una scelta di civiltà. La questione rom va risolta creando reale integrazione nel tessuto cittadino e non realizzando degli insediamenti provvisori che costano centinaia di migliaia di euro e che l’Europa condanna come modello di integrazione sbagliato. In tutte le grandi città d’Europa non esistono baraccopoli. Persino nei paesi di origine di queste persone si fa reale integrazione. Il Comune – conclude Armando Coppola – apra le porte dei centri di accoglienza dislocati sul territorio anziché prevedere spese per decine di migliaia di euro per la creazione di campi rom che, oltre a non essere voluti da nessuno, potrebbero attirare su Napoli sanzioni da parte della Comunità Europea».