NAPOLI (di Federica Colucci) – Per programmare le politiche sociali in una città dall’animo complesso e sfaccettato come Napoli, è necessaria una riflessione profonda che tenga in considerazione la variegata gamma delle complessità sociali che compongono il tessuto urbano.

L’Amministrazione locale, in questo senso, ha deciso di adottare un modello di programmazione partecipata con gli Enti del Terzo Settore, l’Associazionismo e il volontariato per l’elaborazione del Piano Sociale di Zona, lo strumento di pianificazione territoriale delle politiche sociali e socio- sanitarie. È stato pubblicato, di fatti,  sul sito istituzionale il calendario degli incontri cui la partecipazione è libera e aperta a tutti. 

In merito, l’Assessore al Welfare Roberta Gaeta spiega che “ l’amministrazione vuole favorire la partecipazione alla res publica: con i tavoli di concertazione rinnoviamo l’impegno nel perseguire concretamente l’obiettivo di favorire in modo sistemico, organizzato e attivo la programmazione delle politiche sociali in modalità condivisa con il Territorio”. In altre parole, per costruire scenari e strategie di azione risulta necessario il coinvolgimento dell’intera società civile, onde non dover “calare dall’alto” gli interventi: “Vogliamo continuare” conclude Gaeta “ad intessere una rete del welfare municipale che sia realmente vicina alle complessità sociali che emergono dal confronto con associazioni, enti e cittadini”.

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