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SAN GIORGIO A CREMANO- L’amministrazione guidata dal sindaco Giorgio Zinno, attraverso l’assessorato ai Lavori Pubblici, la cui delega  è affidata a Michele Carbone, dà il via alla progettazione esecutiva per i lavori di adeguamento sismico del plesso S.Agnello, in via Francesco Cappiello, chiuso nel 2013 per “vulnerabilità sismica”. La città potrà quindi  presto riappropriasti dell’edificio scolastico, restituendo così dignità anche alla zona sud del territorio e garantendo di conseguenza anche il recupero dell’area circostante.Grazie al fondo di rotazione per la progettazione degli Enti Locali, l’amministrazione  è riuscita ad ottenere il finanziamento pubblico per avviare la progettazione esecutiva, a cui seguiranno poi i lavori finalizzati alla riapertura della struttura dopo 4 anni di inagibilità. Gli interventi riguarderanno non solo l’ adeguamento sismico ma anche quelli di efficientamento energetico per realizzare una struttura all’avanguardia.

“Riaprire il plesso S.Agnello sarà un importante traguardo per la città – afferma il sindaco Giorgio Zinno – Significherà restituire alla cittadinanza una struttura completamente rinnovata e pronta ad accogliere studenti sangiorgesi e non solo. Ora ci vorranno i tempi necessari a tutta la fase preliminare all’avvio dei lavori, ma l’obiettivo che ci siamo posti è quello di riaprire la scuola quanto prima”.D’accordo anche Michele Carbone: “L’amministrazione sta procedendo in maniera lineare seguendo il percorso tracciato rispetto agli interventi che riguardano le Opere Pubbliche in città. Attraverso l’accesso al Fondo di Rotazione – spiega – siamo stati in grado di ottenere il finanziamento regionale che ci serviva per avviare quest’attività, ma stiamo lavorando anche  per altre opere importanti in città, oltre quelle già programmate”.Finora , rispetto agli edifici scolastici, sono stati già realizzati interventi nelle scuole Dorso, Don Milani e Marconi. Ora si punta al recupero del plesso S.Agnello, che fu chiuso il 25 Febbraio 2013, quando l’ex sindaco Giorgiano firmò l’ordinanza, dopo la relazione stilata dal Dipartimento di Ingegneria della Università “Federico II” di Napoli che ne aveva dichiarato la vulnerabilità sismica.

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