cesareo

NAPOLI – “In Commissione sanità, abbiamo cominciato a discutere di come ridurre i tagli cesarei in Campania, una vera vergogna visto che le 10 realtà ospedaliere dove c’è una percentuale maggiore di tagli cesarei sono tutte campane”.

Lo ha detto il presidente del gruppo consiliare Campania libera, Psi e Davvero Verdi, Francesco Emilio Borrelli, ricordando che “di fronte a una media nazionale vicina al 35%, nella nostra regione si raggiungono percentuali molto più alte, con punte del 95%, che evidenziano un malcostume che va combattuto riducendo il costo dei tagli cesarei portandolo, progressivamente, allo stesso livello di quello dei parti naturali in modo da rendere inutile il ricorso al cesareo per avere più soldi”.“Siamo certi che, una volta introdotto lo stesso costo per il parto cesareo e quello naturale, ci avvicineremo alle percentuali nazionali” ha aggiunto Borrelli sottolineando che “il Commissario dell’Azienda ospedaliera universitaria della Seconda Università di Napoli, Maurizio Di Mauro, ha comunicato in Commissione che, ad aprile prossimo, aprirà il nuovo reparto di ostetricia e ginecologia pronto da un anno e mai messo in funzione con 14 posti letto subito operativi e una vasca per il travaglio in acqua per favorire il parto naturale”.“Considerando i bambini nati nel 2015, 54.000, e la percentuale di cesarei che ci sono stati, se solo riuscissimo a raggiungere la percentuale nazionale, che comunque è alta stando ai dati della Comunità europea, avremmo un risparmio di 20 milioni di euro che potremmo utilizzare per offrire altri servizi o esentare altre migliaia di persone dal pagamento dei ticket” ha concluso Borrelli.

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